I vignaioli di Vi.No.S. si presentano con i loro micro territori della Sardegna. I vini che non ti aspetti tra Romangia, Coros e Nurra: “E ora una Doc”
La Sardinia Wine Week ha esordito dal Nord Ovest della Sardegna ed è stata la prima volta anche per Vi.No.S., (acronimo di Vignaioli Nord Ovest Sardegna), l’associazione che raggruppa i giovani vignaioli delle terre di Romangia, Coros e Nurra, nata dal desiderio di valorizzare la cultura viticola, enologica e ambientale e promuovere il ruolo sociale del vignaiolo per uno sviluppo sostenibile ed etico del settore.
Ci troviamo in un’area della Sardegna particolarmente esposta al vento del Maestrale, che può arrivare, talvolta, ad una velocità di cento chilometri orari. Una condizione quest’ultima, che non rende la vita facile ai vignaioli, anzi li pone continuamente davanti a nuove sfide, ma allo stesso tempo contribuisce a mantenere le piante in un ottimo stato di salute, restringendo la necessità di trattamenti. In quelle terre di sole, mare e tramonti, il vino è un elemento di continuità ed è anche il simbolo dell’amicizia e della convivialità, come dimostrano i sette, quasi otto ormai, soci e amici di Vi.No.S..
Sono aree molto vocate alla viticoltura; i filari delle viti, declinano dalle piccole valli (badde in dialetto sardo) fino al mare, disegnando una scenografia di grande bellezza. In queste terre, di vino se ne produce tanto con metodi tradizionali e ancora attuali. In buona parte viene ancora venduto sfuso e per un consumo regionale, ma stanno crescendo le piccole aziende con una lunga tradizione contadina e da conferitori alle spalle, che oggi imbottigliano, andando oltre i confini regionali e nazionali, spesso grazie all’intraprendenza di giovani che hanno studiato, viaggiato, e che sono tornati, motivati, nella loro terra d’origine. Proprio come quel manipolo di vignaioli di Vi.No.S., giovani enologi e agronomi, amici tra loro, determinati a far conoscere l’unicità dei loro territori, dei loro suoli, facendoli calpestare e toccare con mano, per mostrare quelle differenze che marcano i vini pur mantenendo costanti le caratteristiche di freschezza e sapidità. Nell’area Nord Ovest della Sardegna i suoli tra le aree di Romangia, Coros e Nurra cambiano del tutto, e le loro peculiarità sono rintracciabili al calice. I vini nascono da vitigni autoctoni. Il Vermentino, in particolare. Tra i vitigni a bacca bianca c’è anche il Moscato coltivato in Romangia e il Torbato nella Nurra. Tra i vitigni a bacca rossa il Cannonau, coltivato soprattutto in Romangia nella zona vitivinicola che abbraccia quasi tutta la costa occidentale dalla marina di Sorso alle colline di Sennori. Il Nord Ovest è anche la culla del Cagnulari, vitigno storico dell’area che rischiava di essere perduto definitivamente.
Durante il press tour organizzato da Vi.No.S abbiamo avuto l’opportunità di partire dai suoli, dalla vigna, per concludere il nostro viaggio con una masterclass dedicata ai Vermentino delle diverse zone. Abbiamo sperimentano anche la forza del Maestrale, che non ha dato tregua ma ha fatto gli onori di casa, mostrandosi come elemento imprescindibile di una viticoltura tenace e coraggiosa. La degustazione dei vini, tutti annata 2021, è stata giustamente suddivisa per le diverse zone, come di seguito esposto. “Questo è territorio!”, hanno detto alla biblioteca di Sennori che ha ospitato l’evento “Radizi”, i giovani di Vi.No.S, delle aziende Mario Bagella, Cantina Cargiache, Podere 45, Agricola Agreste, Gavino Delogu, agricola Leo Conti, agricola Ruiu e in attesa di associarsi, Terre di Baquara. Insieme, hanno dimostrato come si possa andare oltre l’individualismo, in direzione ostinata e contraria, con la stessa determinazione del vento che è loro più familiare, ponendosi come nuove sfide la crescita dell’enoturismo, la riconoscibilità e la longevità dei bianchi in particolare, a cui non mancano i requisiti per sdoganare l’idea del “vino d’annata”. E, infine, un sogno da raggiungere, quello di “lavorare per ottenere il riconoscimento di una Doc Nord Ovest Sardegna”, concludono i soci di Vi.No.S.
Masterclass Vermentino 2021 alla biblioteca comunale di Sennori.
Il focus ricade non sulle cantine ma sulle peculiarità delle zone e delle sottozone.
NURRA
Tra Alghero e Sassari, la Nurra viticola cambia il suo assetto a seguito delle bonifiche del post Seconda Guerra Mondiale, divenendo un’area con un’estensione vitata di circa 1.300 ettari. I terreni si caratterizzano da argille pesanti su lastre di calcare, che nei rilievi ad una maggiore altitudine, diventano terreni con una maggiore presenza di calcare attivo. Sono argille ferrose e ricche di quarzo e scisto. Si tratta della zona con il minor apporto idrico con una media pluviometrica di circa 350 mm anni.
Podere 45
L’azienda è guidata dal giovane enologo Gian Piero Saccu e dalle sorelle Valentina e Chiara. Il Vermentino degustato si presenta al naso fresco, delicato, con note di frutta a polpa bianca, cenni agrumati e minerali; sorso dinamico, agile e con una buona spinta salata in chiusura. L’unico vino col tappo stelvin, che sembra mantenerlo, da un esame visivo e olfattivo, integro e fresco.
Cantina Cargiaghe
L’enologo è il giovane socio Antonio Cargiaghe, l’azienda è anch’essa a conduzione familiare.
Il Vermentino al calice ha un naso fine, delicato con note floreali, di erbe mediterranee, timo, ginestra, e cenni balsamici; al palato si susseguono sapidità e sensazioni balsamiche, di buona struttura bilanciata con l’acidità.
COROS
La superficie vitata è di circa 500 ettari. Il territorio è più collinare con tre differenti tipologie di suoli: calcareo, alluvionale e calcareo-argilloso. I terreni contengono zone basaltiche solo nella parte superficiale, con una presenza di segmenti calcarei importanti. Il calcare qui acquisisce tenori di calcare attivo tra i più alti del Nord Ovest. La vegetazione è più vigorosa.
Carpante – Frinas
Ci troviamo nella zona di Usini. Il vino si presenta al naso con un bouquet fresco e delicato con note floreali e fruttate, con cenni di eucalipto; il sorso è fresco, corposo con un intenso aroma di frutta, finale sapido.
Gavino Delogu – Primastella
I vigneti sono nel territorio di Usini. Al naso il Primastella si presenta fine e delicato, con note di frutta a polpa bianca, mela verde, fiori di campo e cenni di acacia, di erbe aromatiche e note di mandorla fresca; il sorso è corposo, pieno, morbido. Buon bilanciamento tra struttura e acidità.
ROMANGIA
La Romangia è un vero e proprio anfiteatro a cielo aperto che guarda il golfo dell’Asinara e comprende i comuni di Sennori e Sorso, prevalentemente. Qui la superficie vitata è di circa 1.300 ettari, su suoli suddivisi in due macro-famiglie: sabbie e argille. Le sabbie di matrice eolica sulla fascia costiera ed arenaria del pleistocene. Le argille sono marne con conglomerati del miocene, strutturate e ricchi di scheletro. I sistemi di allevamento sono controspalliera ed alberello.
Agricola Leo Conti – Marasò
L’azienda vinicola è del giovane enologo Leo Conti, tornato alla sua terra dopo aver girato in lungo e in largo fino all’Australia. Le vigne sono a Sennori, su suoli marnici del Miocene, a Zighera, con l’Asinara sullo sfondo. Il vino al naso si presenta con note fruttate e floreali, sentori di mandorla fresca e iodati; il palato è fresco, con un sorso snello e disteso, con una bella sapidità che si accompagna a piacevoli sensazioni minerali.
Terre di Baquara
Siamo a Sorso, sulle colline di Badde Pira e a portare avanti la tradizione di famiglia c’è Antonio Vacca. Questo Vermentino si mostra al maso con un profilo delicato, con profumi fruttati e floreali e sensazioni minerali e iodate. Il sorso è pieno e disteso, fresco e di buona acidità.
Mario Bagella Olieddu
Siamo nel comune di Sorso, a soli 400 metri dal mare, a Montizeddu, da cui si scorgono i tre Montes di Sorso e siamo su marne bianche a mezza costa dell’anfiteatro naturale. Olieddu 2021 profuma al naso di delicata frutta a polpa bianca, macchia mediterranea, note iodate e salmastre. Il sorso è pieno, succoso e salato.
Fuori dalla masterclass citiamo:
Azienda agricola Ruiu “vino della vigna” blend di Cannonau (80%) e Pascale. L’azienda è conosciuta per la produzione di olio extravergine di oliva monovarietale Bosana ma di recente ha iniziato l’imbottigliamento del vino, da sempre prodotto per la vendita dello sfuso come da tradizione. Il vino è davvero una bella bevuta di nicchia. Naso intenso e ricco, sorso fresco e croccante, con una bella acidità.
Azienda Agricola Agreste di Antonio Ogana produce da generazioni frutta fresca, succhi, un ottimo olio da cultivar Bosana e vino. Degustiamo un divertente Zipà, un frizzantino con metodo ancestrale di uve tradizionali sarde (Zirone e Pascale). Un vino dinamico, gioioso e conviviale, che un po’ racchiude il fil rouge di questi giorni con Vi.No.S.