Un vino che per anni non è stato prodotto perché non incontrava più il favore della critica e dei gusti dei consumatori. Oggi, in un momento in cui le tendenze si stanno ribaltando, ecco il ritorno del vino novello.
Un vino ottenuto tramite la tecnica della macerazione carbonica e venduto nello stesso anno della vendemmia da cui proviene e che diventa una sfida per Cva Canicattì, società cooperativa siciliana che ha al suo interno 300 soci e più di 700 ettari di vigneti provenienti da diversi territori.
“Notiamo sempre più – ci dice Giovanni Greco, presidente della cantina – come siano cambiati i gusti dei consumatori. Oggi si preferiscono vini meno strutturati, i giovani vogliono bere vini semplici e facili. Così abbiamo pensato di andare incontro a queste richieste e di produrre nuovamente il vino novello. Un vino rosso fruttato, fresco e leggero, da consumare velocemente entro il mese di dicembre”.
Le uve per realizzare questo prodotto vengono raccolte in cassette e devono essere assolutamente sane. Vengono poi poste in un magazzino completamente sigillato all’interno di bancali. Viene poi immessa l’anidride carbonica che avvia il processo di macerazione. L’uva fermenta così con il chicco intero. Dopo 20 giorni viene tirata fuori dall’ambiente e viene lavorata: avviene così la vinificazione che darà vita a un prodotto che mantiene tutti i sapori e profumi anche se non è ancora vino.
Fino a qualche anno fa la cooperativa produceva fino a 40mila bottiglie l’anno di vino novello, mentre quest’anno sono state prodotte 15mila bottiglie andate sold out perché messe in vendita solo attraverso la prenotazione partita a luglio. “Stiamo decidendo, viste le molte richieste, di fare un altro lotto di produzione. È un prodotto di Nero d’Avola che sta incontrando il favore dei consumatori perché non impegna molto il palato ma è di alta qualità e si può bere anche come aperitivo”.
E domenica 10 novembre a CVA Canicattì ci sarà il Novello Day. “Un momento di partecipazione condivisa per accogliere un prodotto che rispecchia il tipico stile di vita siciliano”.
Appassionati ed esperti del settore potranno apprezzarne la tipica freschezza e il carattere fruttato durante una degustazione dedicata – dal titolo “Caratteristiche organolettiche e nuove potenzialità di mercato” – condotta da Gianni Giardina, enologo e Maestro Assaggiatore dell’IRVO. Quest’ultimo accompagnerà il pubblico presente in un viaggio alla scoperta dei peculiari metodi di vinificazione della varietà a bacca rossa principe della Sicilia, il Nero d’Avola, nell’anno che precede “Agrigento Capitale della Cultura”.
Ad allietare il ‘pranzo domenicale’ previsti, poi, abbinamenti gastronomici all’insegna del tipico street food siciliano, compagni ideali per un vino che fa dell’immediatezza e della piacevolezza gusto-olfattiva i suoi tratti distintivi.