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Vino e dintorni

Vini bianchi in Italia: metodi e varietà più apprezzate

17 Giugno 2024
Calici di vino bianco Calici di vino bianco

In un Paese come il nostro, amante del buon cibo e del buon vino, non mancano di certo prodotti di buona qualità. A partire dalle radici storiche italiane sino ai giorni nostri, è possibile notare come il nostro Paese abbia assunto, da sempre, un ruolo guida nel mondo dell’enologia. 

Anche se il ‘top of mind’ del consumatore medio è sempre il calice rosso, oggi vi porteremo alla scoperta dei vini bianchi nostrani, tra i metodi di produzione e le uve più pregiate. 

 

La mappa dei vini bianchi in Italia

Tra le varietà più rinomate di vini bianchi italiani troviamo lo Chardonnay, versatile e complesso, si adatta perfettamente ai diversi terroir italiani, ed esprime eleganza minerale nel Trentino-Alto Adige e una rotondità più fruttata in Sicilia.

Il Sauvignon Blanc, con le sue note fresche e aromatiche, trova casa nelle regioni settentrionali come il Friuli-Venezia Giulia e l’Alto Adige e si presenta speziato, profumatissimo e saporito.

Oppure c’è il Pino Grigio, amato perché leggero, fruttato, così come il Vermentino, tipico delle coste mediterranee e apprezzato per i sentori agrumati e floreali. La lista dei vini bianchi italiani è davvero lunga e ciò che li rende così amati è, senza dubbio, la qualità della cultivar. Scopriamo le principali.

 

Le principali varietà di uva

Le varietà di uva in Italia costituiscono un ricco patrimonio enologico che riflette la diversità del territorio e la sua storia millenaria. Oltre ai vitigni internazionali, come lo Chardonnay, che si sono adattati magnificamente alle diverse condizioni climatiche e geografiche italiane, sono le uve autoctone a narrare le storie più affascinanti.

Il Vermentino, per esempio, con le sue radici nelle coste mediterranee, offre freschezza e mineralità, mentre il Fiano, con la sua antica tradizione campana, dona vini complessi e strutturati con note di miele e frutta secca.

Il Verdicchio delle Marche, con la sua freschezza e longevità, rappresenta un’autentica espressione del territorio marchigiano, mentre il Greco di Tufo, originario della Campania, regala vini ricchi e aromatici, perfetti per accompagnare piatti di mare.

Queste uve autoctone sono il cuore pulsante dell’enologia italiana, custodi di tradizioni secolari e autentiche testimonianze della cultura e dell’identità dei luoghi da cui provengono.

 

I metodi di produzione

I vini bianchi italiani sono frutto di una combinazione di metodi di produzione che riflettono la ricca tradizione enologica del Paese. In genere la fermentazione avviene sempre a temperatura controllata per preservare gli aromi freschi e fruttati delle uve,

Un’altra tecnica che accomuna i produttori italiani di vino bianco è l’affinamento in botti di rovere, dove il vino viene invecchiato per periodi variabili, conferendo al prodotto finale aromi di vaniglia, spezie e tostatura.

Tipico dell’Italia è il metodo sur lie, antichissimo, prevede il contatto del vino con i lieviti esausti durante la fermentazione, arricchendo il vino di complessità e cremosità con note di pane tostato, burro e nocciola.

Per i vini spumanti come il Prosecco e il Franciacorta, invece, i produttori italiani utilizzano principalmente il metodo Charmat e il metodo classico, conferendo al vino una vivace effervescenza e una cremosa persistenza.