Dalle colline assolate di Trapani ai terreni vulcanici di Milo, ai piedi dell’Etna. Feudo del Balio è una giovanissima azienda vinicola siciliana, nata dalla passione di Giuseppe Rando e Giuseppe Perniciaro. Due amici, ex colleghi universitari nella facoltà di giurisprudenza, che hanno deciso di trasformare la loro visione del vino in una realtà tangibile.
Una visione che oggi porta Feudo del Balio a Milo, in Contrada Fornazzo: la loro ultima sfida si chiama Etna Bianco Superiore. “Abbiamo acquistato poco più di due ettari di terreno – ci racconta Giuseppe Rando, che di mestiere fa l’avvocato – insieme al mio collega Mario Papotto, originario di questa zona. Un giorno abbiamo iniziato a fantasticare sull’idea di fare vino sull’Etna. Alla fine, ci siamo trovati ad acquistare un terreno con un vecchio palmento, distrutto dalla colata lavica del 1971 e a immaginare un progetto ambizioso”.
Il terreno, caratterizzato dai muretti a secco ricostruiti e dalla presenza di Carricante, vitigno principe dell’Etna Bianco Superiore, si prepara a dare vita a una produzione limitata e di altissima qualità. La vendemmia 2024 segnerà il debutto di circa 3.000 bottiglie, tutte numerate. L’enologo Stefano Chioccioli, già collaboratore di Feudo del Balio a Trapani, seguirà anche questa avventura, con l’obiettivo di valorizzare al massimo le peculiarità del territorio.
“L’Etna è un luogo che incanta – prosegue Rando – e per questo motivo la ricerca del terreno è durata due anni e mezzo, ma ne è valsa la pena. Milo è un posto che offre una dimensione quasi surreale: pace, autenticità e tradizione. Ricordo che le mattine ci trovavamo al bar insieme agli anziani del paese a fare colazione e questa caratteristica del luogo mi ha conquistato completamente”.
Nella proprietà c’è un vecchio palmento di 400 metri quadri che sarà adibito a cantina mentre una parte sarà ristrutturata. “A Milo faremo solo Etna Bianco Superiore secondo il disciplinare. D’altronde, la nostra filosofia è quella di avere una cantina sartoriale”.
E infatti l’avventura vinicola di Rando e Perniciaro inizia nel 2018, con l’acquisto di 22 ettari di vigneto tra Paceco ed Erice, nel cuore della Sicilia Occidentale. La loro è una vera e propria cantina urbana, nella città di Trapani. Qui, in un territorio da sempre vocato alla viticoltura, i due amici hanno dato vita a una realtà orientata alla qualità e al rispetto del terroir, con una produzione totalmente in biologico.
“È nato tutto da una battuta all’università – continua Rando – quando il professore di diritto privato ci diceva durante le lezioni di andare a zappare la terra. Così, dopo anni, io e Giuseppe ci siamo ritrovati e abbiamo ripensato a questo ‘consiglio’”.
Tutto è iniziato con una collina ricoperta di sterpaglie e spine, un tempo nota per le lumache raccolte dai palermitani durante la festa di Santa Rosalia. Oggi, quel luogo desolato è diventato un giardino con viali curati e vigneti rigogliosi.
I vigneti includono varietà autoctone come Nerello Mascalese, Frappato, Catarratto, Carricante, Nero d’Avola affiancate dal Syrah. La produzione è volutamente limitata: circa 30.000 bottiglie per l’annata 2022, distribuite su cinque etichette. La filosofia è chiara: se la qualità non convince, non si vinifica. Non a caso l’annata 2023 è stata saltata.
Feudo del Balio si distingue per un approccio rispettoso e sostenibile. La certificazione biologica, la promozione della biodiversità e la scelta di numerare ogni bottiglia testimoniano l’impegno verso un modello produttivo etico e trasparente. “Il nostro compito – continua ancora Rando – è proteggere il territorio e valorizzarlo. Non puntiamo alla quantità, ma all’autenticità. Ogni nostra bottiglia racconta una storia di dedizione e rispetto”.
Un elemento centrale del progetto è il recupero di un antico baglio del XVI secolo a Trapani, che diventerà il cuore pulsante dell’azienda. “Stiamo restaurando una vecchia torre di avvistamento che sarà adibita a stabilimento enologico. Nello stesso luogo verrà realizzata una sala degustazione e pochissime suites con vista sui vigneti, dedicate a un turismo non di massa ma di charme”.
Con una produzione che quest’anno raggiungerà le 16.000 bottiglie, includendo le prime etichette dell’Etna Bianco Superiore, Feudo del Balio è una realtà in crescita, ma sempre fedele alla sua filosofia sartoriale. “La nostra ambizione è semplice: fare bene il nostro lavoro e lasciare che i vini parlino per noi. Che si tratti di Trapani o dell’Etna, il nostro obiettivo è lo stesso: divertirci, onorare la terra e raccontarne il territorio”.