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Vino e dintorni

Etna, prorogato lo stop ai nuovi vigneti: consentiti solo 50 ettari all’anno per tutta la Doc

24 Giugno 2024
L'Etna - ph Johnny_Fotografico da Pixabay L'Etna - ph Johnny_Fotografico da Pixabay

Una crescita controllata dei nuovi impianti con la possibilità per ogni singola azienda di poter chiedere al massimo 1 ettaro di nuovo vigneto. Molto in sintesi è quello che è stato deciso oggi pomeriggio nel corso dell’assemblea molto partecipata dei soci del consorzio dell’Etna Doc presieduto da Francesco Cambria. Assemblea che aveva all’ordine del giorno un solo punto. Ma molto importante. Il rilascio delle nuove autorizzazioni per i vigneti. Ebbene all’unanimità (cosa non scontata per nulla), i soci hanno votato “sì” alla proroga dello stop ai nuovi impianti per altri 3 anni. Che non è un vero e proprio stop. Visto che sarà possibile autorizzare, al massimo, 50 ettari di nuovi vigneti all’anno. E ogni azienda potrà chiedere non più di un ettaro per volta. Se ci saranno domande di nuovi impianti che superano la quota dei 50 ettari, questi saranno suddivisi a chi ne ha fatto richiesta in proporzione alla domanda fatta.

Le nuove autorizzazioni saranno possibili solo per nuovi impianti o anche per nuovi vigneti impiantati da pochi mesi. La decisione del consorzio si integra con la norma regionale siciliana che concede alle aziende vitivinicole dell’Isola al massimo l’1 per cento di nuovi impianti l’anno sul totale dei vigneti siciliani esistenti (circa 976 ettari di nuovi impianti all’anno, per la precisione). L’Etna è l’unico territorio, dalla Toscana in giù, ad aver approvato un provvedimento restrittivo sulla crescita dei nuovi vigneti. Il consorzio, che conta oltre 1.500 ettari, una produzione di oltre 6 milioni di bottiglie l’anno e più di 200 soci, sceglie dunque la linea della crescita super-controllata. Per mantenere fede alla promessa fatta da tutti i produttori: super qualità, senza mai snaturarsi e abbassarsi alle logiche del mercato e quindi dei grandi numeri. Negli ultimi anni, il vigneto Etna cresceva con una media di circa 60-70 ettari l’anno. Ora il “tetto” si abbassa ancora di più.

“E’ passata la linea del consorzio – dice con un pizzico di soddisfazione il presidente Francesco Cambria – Con questo provvedimento il territorio ha manifestato un punto di vista univoco su un argomento molto delicato come quello dei nuovi impianti. La crescita controllata ci consentirà di proteggere ancora di più il nostro territorio. Ma riteniamo che decisioni simili orientino il tutto alla qualità dei nostri vini che andremo a produrre. Ora a settembre ci aspetta un appuntamento molto importante, come gli “Etna Days” con l’arrivo di giornalisti specializzati provenienti da tutto il mondo. Senza dimenticare l’iter per la Docg che procede bene e su cui dovremmo avere risposte entro i prossimi due anni”. “Sono davvero molto soddisfatto – il commento di Maurizio Lunetta, direttore del consorzio Etna Doc – Il territorio ha dato un segnale di grande coesione e di grande volontà approvando le linee guida del consorzio”. L’assemblea è durata circa tre ore con tantissimi interventi da parte dei soci.