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Vino e dintorni

Dazi, vino francese e territori italiani: ne abbiamo parlato con Olivier Poussier, uno dei migliori sommelier al mondo

06 Aprile 2025
Olivier Poussier Olivier Poussier

Il vino francese? Sta come tutti gli altri Paesi europei. E i dazi? Sono tutti spaventati, anche in Francia. 

A dircelo è Olivier Poussier, miglior Sommelier al mondo. Lo abbiamo incontrato tra gli stand di OperaWine e ne abbiamo approfittato per farci raccontare qualcosa sull’attualità del mondo del vino, in vista di Vinitaly. 

È la prima volta a OperaWine? 

Sì, mentre al Vinitaly vengo ogni due anni da dieci anni. Sono venuto a OperaWine perché penso che in pochissimi metri si possa assaggiare l’eccellenza dei vini del Paese e questa non può essere una cosa da poco. 

Come sta il vino francese?

La situazione è come tutti gli altri Paesi in Europa, cioè difficile. Il mercato non sta bene. I prezzi sono alti e ci sono zone in crisi come Bordeaux che sta avendo molti problemi. Bordeaux deve trovare il modo di fare vini facili da bere. 

E i dazi?

Tutti sono spaventati dalla questione dazi, il 20% è veramente tanto. Le persone vogliono comprare vino di qualità ma è un disastro. 

Quali sono i territori italiani che conosce di più? 

Vengo spesso in Italia, amo il Barolo, la zone del Veneto, della Valpolicella. I sommelier devono essere presenti sul territorio, devono essere tutti i giorni a conoscere le realtà. Amo anche la zona della Sicilia, della Campania. Ma impazzisco per il Nerello Mascalese e quindi la zona dell’Etna. 

Secondo lei, berremo ancora vino?

Sì, berremo ancora vino. Certamente.