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Vino e dintorni

Dazi Usa, Pallini (presidente Federvini): “Gli importatori hanno paura, è una situazione molto grave”

23 Marzo 2025
Micaela Pallini, presidente di Federvini Micaela Pallini, presidente di Federvini

“Tutti i nostri associati hanno ricevuto dagli importatori la richiesta di sospendere le spedizioni perché non vogliono correre il rischio che le bottiglie vengano colpite da dazi prima di aver raggiunto il suolo americano”, lo dice in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Micaela Pallini, presidente di Federvini.

A Valentia Iorio racconta di essere tornata dagli Usa da pochi giorni e qui ha riscontrato molta preoccupazione. I ristoranti, infatti, iniziano a non avere le bottiglie. “Ognuno di noi – dice – ha anticipato tutti gli ordini che poteva e spedito tutto quello che poteva spedire. Adesso è tutto fermo, perché gli importatori hanno paura. Al 2 aprile mancano meno di due settimane, ma stiamo già pagando gli effetti di questa situazione”.

Per il vino e gli alcolici la minaccia di Trump è di un dazio del 200%. “Mi auguro sia una boutade – racconta ancora – perché significherebbe cancellare l’intero sistema. Non solo l’industria europea, ma anche quella americana, mettendo a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro negli Usa. Peraltro, nel segmento della distribuzione e della vendita ci sono molti elettori di Trump. Il loro portafoglio è composto per più della metà di bottiglie italiane ed europee. Una tariffa del 200% equivale alla morte di tutto il sistema. Ma anche un dazio del 25%, che a scaffale significa un aumento del 50%, sarebbe pesantissimo”.

Federvini chiede ora al governo e anche all’Europa di non innescare una miccia ed evitare che il settore sia ostaggio di dispute che non lo riguardano. “Non è pensabile sostituire gli Stati Uniti dall’oggi al domani. Questa situazione sicuramente ci insegna che dobbiamo iniziare a investire seriamente anche su altri mercati, ma non possiamo illuderci di sostituire 2 miliardi di export nel breve termine”.