L’edizione 2025 di Contrade dell’Etna, che si terrà il 13 e il 14 aprile all’interno del Sikania Gardern Village di Randazzo, vedrà la partecipazione maggiore rispetto agli scorsi anni di un pubblico internazionale di professionisti.
La gestione di questo incoming è affidato dalla società Crew alla Mercuri Wine Club, società di consulenza e accademia del vino fondata da Cristina Mercuri che offre formazione e consulenza in materia di comunicazione del vino, brand building e marketing per i più prestigiosi marchi del vino in Italia.
“Il progetto – ci racconta Mercuri – mira a mettere in contatto in maniera profilata il professionista alle varie cantine. Abbiamo così pensato di fare un’analisi prima dell’incontro per studiare il profilo dell’azienda e del professionista così da creare appuntamenti specifici”.
Così, durante la mattina verrà organizzata una degustazione alla cieca. Sarà presentata una referenza per cantina che il professionista assaggerà davanti a una scheda dove sarà segnalato solo il vitigno, il versante, la contrada e la grandezza dell’azienda, senza specificarne il nome.
“Non verrà indicato il nome della cantina – ci dice ancora Mercuri – per evitare l’influenzabilità. Si azzerano tutti gli elementi distintivi e ci si basa solo sulla qualità del calice”.
Il pomeriggio è invece riservato agli incontri organizzati precedentemente ma anche con le aziende ritenute interessanti in fase di blind tasting. “Si tratta di un incoming di tipo sartoriale. Per Contrade dell’Etna l’esigenza è fare emergere anche le cantine piccole e nate da poco, per dare a tutti la stessa opportunità”.
I professionisti vengono scelti da un database dove ci sono persone provenienti da tutto il mondo che vengono scremate in base al profilo che interessa maggiormente.
“Sarò presente a Contrade dell’Etna insieme alla mia squadra per coordinare l’operazione – continua Mercuri – anche perché è interessante far conoscere sempre più questi vini. L’Etna ha più vantaggi che svantaggi perché i vitigni hanno un profilo contemporaneo, quello che viene richiesto dal consumatore. Si tratta di vitigni autoctononi e il consumatore richiede sempre più queste tipologie.Tra gli svantaggi penso sicuramente alle quantità ridotte di questo vino, ma in realtà questo fattore aumenta il posizionamento, rendendo i vini del territorio di valore e iconici”.