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Vino e dintorni

Nella carta vini dello Chef Oldani a Casa Italia alle Olimpiadi di Parigi ci sono anche le cantine Nino Negri e Re Manfredi

27 Giugno 2024
Da sinistra Re Manfredi Serpara, Agrianico del Vulture Superiore Docg 2017 e Nino Negri Sfursat Carlo Negri, Sforzato di Valtellina Docg 2019 Da sinistra Re Manfredi Serpara, Agrianico del Vulture Superiore Docg 2017 e Nino Negri Sfursat Carlo Negri, Sforzato di Valtellina Docg 2019

Sono 32 le etichette selezionate per la carta dei vini del ristorante di Casa Italia a cura di Davide Oldani ai Giochi Olimpici 2024 in scena a Parigi dal 26 luglio all’11 agosto. Tra queste compaiono due vini che negli anni hanno saputo conquistare numerosi riconoscimenti tenendo alta la bandiera del vino italiano nel mondo: Nino Negri e Re Manfredi dalla Valtellina e dal Vulture. 

Le referenze selezionate sono Nino Negri Sfursat Carlo Negri, Sforzato di Valtellina Docg 2019 e Re Manfredi Serpara, Agrianico del Vulture Superiore Docg 2017. 

Con oltre un secolo di storia, la cantina Nino Negri di Chiuro (SO) è diventata simbolo della viticoltura di montagna. Nel grande anfiteatro terrazzato fatto di rocce e vigneti che è la Valtellina, circondato dagli alti pendii delle Alpi lombarde e da duemilacinquecento chilometri di muretti a secco, cresce il Nebbiolo, qui chiamato Chiavennasca. È un Nebbiolo di montagna, figlio di una viticoltura difficile, che affonda le radici direttamente nella roccia madre, acquisendo il gusto del territorio che lo accoglie e dando vita a vini unici che si distinguono per l’eleganza dei profumi e la ricca sapidità gustativa.

La cantina Re Manfredi nasce invece nel 1998 nel cuore della zona di produzione dell’Aglianico del Vulture Doc, a pochi chilometri da Venosa (PZ), cittadina illustre per aver dato i natali nel 65 a.C. al poeta latino Orazio. Qui Il vulcano spento Vulture domina l’altopiano con i suoi 1300 metri di altezza. La sua lava si è mischiata con il suolo ricco di argilla, calcio, azoto e tufo creando un terroir unico nel suo genere e nel panorama vitivinicolo del mediterraneo. Il vitigno più diffuso in Basilicata è l’Aglianico, dal nome del vitigno greco Ellenico, che, grazie alla componente di origine vulcanica del suolo dà origine a vini contraddistinti da una particolare mineralità e sapidità.

Ora l’arrivo dei vini a Casa Italia, ideata per la prima volta in occasione dei Giochi Olimpici estivi di Los Angeles 1984 e diventata nel corso degli anni parte dell’identità olimpica della squadra e del Paese, avrà sede quest’anno a Le Pré Catelan, nel parco più vasto della città, il Bois de Boulogne, vicinissimo agli Champs Elysèes. La scelta del CONI è ricaduta su quello che è un luogo simbolo dello spirito olimpico: proprio a Le Pré Catelan, nel giugno 1894, il Barone Pierre De Coubertin festeggiò un traguardo importante per la storia dei cinque cerchi: era infatti appena stato stabilito che i primi Giochi olimpici dell’era moderna si sarebbero svolti ad Atene nel 1896 e istituito il Comité International Olimpique per curarne l’organizzazione.

L’hospitality house del team italiano quest’anno si ispira al concetto di Ensemble e celebra i 40 anni dalla fondazione con un inno all’armonia e alla consonanza.