La nona edizione del Camporeale Days, che si terrà il 7 e 8 ottobre prossimi, è anche una preziosa occasione per andare alla scoperta di un territorio ricco e generoso, continua fucina di specialità enogastronomiche. Ecco cosa abbiamo scoperto per voi in occasione del press tour rivolto alla stampa di settore.
Il parco archeologico di Monte Jato
A testimoniare la fertilità del territorio la presenza di una civitas decumana, uno dei 50 centri urbani più importanti della Sicilia. L’area urbana sorgeva sulla cima del monte si estendeva per circa 40 ettari ed era naturalmente fortificata su tre lati da ripide pareti rocciose che la circondano a Nord e a Nord-Ovest, mentre un muro di fortificazione ne assicurava la sicurezza sui versanti orientale e meridionale. Al parco archeologico del Monte Jato si accede dall’Antiquarium dove inizia il percorso verso la cittadella. Dalla strada di accesso si arriva all’Agorà, un’ampia area rettangolare delimitata su due lati da portici colonnati realizzati nel corso del IV secolo a.C. Da questi portici ci si immette in edifici pubblici più o meno conservati. A nord-ovest dell’agorà, è possibile vedere i resti del teatro costruito nel IV secolo a.C. su modello del teatro di Dioniso ad Atene. . Nel settore occidentale si trovano il tempio di Afrodite e due importanti case a peristilio.
L’antiquarium e le Cariatidi
Una volta all’interno del parco sarà possibile visitare l’antiquarium, un edificio risalente alla fine dell’800, dove sono esposti alcuni dei più prestigiosi e rappresentativi reperti provenienti dagli scavi di monte Jato, fra cui quattro statue, due cariatidi e due satiri, provenienti dalla facciata del teatro. Le statue, calcaree, sono alte oltre due metri e dovrebbero essere del V secolo a.C.con le braccia alzate sostenevano un carico oggi mancante. Ma non solo poichè vi sono tantissimi altre suppellettili che arricchiscono questo interessante museo archeologico.
Le cantine del territorio
L’areale camporealese è un territorio ad alta vocazione vitivinicola. Non è un caso, quindi, che proprio in esso insistano alcune delle cantine che meglio rappresentano l’enologia siciliana e la riscoperta di un territorio la cui fama è destinata a crescere nel tempo.
Feudo Disisa
Da oltre un secolo Feudo Disisa appartiene alla famiglia Di Lorenzo. Tramandati da padre in figlio, l’amore e il rispetto per il territorio rimangono vividi e intatti ancora oggi, grazie all’impegno e alla passione di una famiglia giunta alla sua quinta generazione. Rispetto del territorio e conoscenza di ogni singola porzione dei vigneti. Una filosofia produttiva che dà vita a vini di alta qualità, perfetta espressione delle peculiarità organolettiche dei terroir di provenienza: una visione viticola ed enologica centrata sul patrimonio ampelologico della Doc di Monreale. La lunga esperienza di vinificazione è diventata un patrimonio immenso ed esclusivo di una famiglia di viticoltori che ha sempre creduto sulle potenzialità di questo angolo di Sicilia Noi abbiamo provato, tra gli altri, i tre i vini della linea Tesori sono ottenuti da vitigni autoctoni della tradizione siciliana: Catarratto Lu Bancu, il rosato di Nero d’Avola Grecu di Livanti e il Perricone Grammasenti, tutti e tre espressione autentica della secolare tradizione viticola dell’isola, e lo Chardonnay, conferma che un vitigno internazionale può nascere in Sicilia e qui “sentirsi a casa”.
Porta del Vento
Nel 2005 dall’amore per la Natura, il vino e il suo abbinamento al cibo di qualità ha condotto Marco Sferlazzo, farmacista palermitano, sulle colline di Camporeale. In questo angolo di paradiso, a seicento metri di altitudine da allora ha iniziato a coltivare antichi vigneti di uve n un microclima unico caratterizzato da vento, luce e forti escursioni termiche. Tra le etichette degustate il Lyr spumante blanc de noir, di grande fascino eleganza e personalità, il Voria rosè, vino frizzante ottenuto da Perricone, il Maquè rosè, e la GrappaRosa, ottenuta dalla macerazione della grappa con le vinacce di Perricone. Ne risulta una grappa dal profumo intenso e dal sorso fruttato, morbido e avvolgente.
Il progetto “Natura e…tour dell’Alto Belìce”
La Pro Loco di Camporeale è, inoltre. promotrice di “Natura e…tour dell’Alto Belice”, un progetto all’insegna del turismo enogastronomico realizzato in collaborazione con il Comune di Camporeale per promuovere e valorizzare un territorio, di grande ricchezza storica, artigianale, vinicola e agricola, ancora tutto da scoprire: le Valli dell’alto Belice e dello Jato. “Questa iniziativa, realizzata grazie al supporto del Comune di Camporeale – spiega Benedetto Alessandro, presidente della Pro Loco– ci offre la possibilità di far conoscere il territorio, continuando un percorso che abbiamo messo in piedi nel tempo con altri eventi. Pensiamo, per esempio, ai i luoghi naturalistici presenti all’interno dell’area dei comuni di Camporeale, Monreale, Roccamena, San Cipirello e San Giuseppe con il Parco archeologico Monte Jato. Il progetto è perfetto per chi ama la natura e i percorsi naturalistici, perché l’obiettivo è quello di far vivere al turista un’esperienza nuova, scoprendo le bellezze di questa area attraverso trekking, passeggiate a cavallo, escursioni in bicicletta, corsi di cucina, degustazioni e tante altre attività: vere e proprie “incursioni” nella natura per immergersi nella cultura di questa terra”. Il progetto consiste in un intenso calendario di itinerari che offrono ai turisti, siciliani e stranieri, la possibilità di vivere l’Alto Belice all’insegna dell’archeologia, del vino, dell’agricoltura attraverso giornate dedicate, i cui programmi saranno di volta in volta pubblicati sul sito ufficiale e sulle pagine fb della Pro Loco di Camporeale.
Il programma della nona edizione di Camporeale Days
La manifestazione Camporeale Days aperta al pubblico si terrà sabato 7 e domenica 8 ottobre. Durante la kermesse, sarà possibile visitare anche alcune cantine del territorio. Come di consueto, la manifestazione sarà scandita da un calendario di masterclass sul vino, affidate a professionisti della stampa di settore regionale e nazionale, e workshop sulle specialità agroalimentari del territorio, con sei cooking show e convegni dedicati al tema della nuova edizione: “il miele”. La manifestazione fornirà al pubblico l’occasione per conoscere il territorio dell’Alto Belìce con lo scopo di valorizzarlo e di offrire importanti sbocchi economici, fornendo alla stampa nazionale e regionale nuove opportunità per conoscere l’areale dell’Alto Belice e le sue eccellenze turistiche ed enogastronomiche. L’evento è rivolto a tutti coloro i quali siano alla ricerca di produzioni agroalimentari e artigianali di nicchia, agli appassionati del turismo sostenibile e dei metodi di produzione tradizionali, biologici e salutari, nonché a giornalisti e operatori del settore. Da quest’anno è anche possibile acquistare, tramite il sito online, il ticket per saltare le code durante l’evento e per prenotare in anticipo le visite aziendali assicurandosi il posto nelle navette. Per consultare il programma completo è possibile visitare il sito ufficiale della manifestazione www.camporealedays.it.