È una delle realtà di riferimento nella distribuzione di grandi vini e distillati in Italia. Sarzi Amadè acquisisce ora nel suo portfolio Castello di Volpaia, un nome storico nel Chianti Classico, in Toscana. “È proprio questa l’azienda su cui puntiamo nel 2025”. A raccontarlo è Alessandro Sarzi Amadè, Ceo dell’azienda, che abbiamo incontrato a Milano. “Denominazioni affermate e aziende storiche sono e saranno le trainanti del nostro catalogo in un anno che si preannuncia ancora complicato”.
Ne abbiamo approfittato per fare insieme a lui un ragionamento sul mondo del vino, in un panorama non privo di sfide. “Il sentiment è di inquietudine. È un’impressione che coinvolge tutti – ci dice – e nessuno del nostro settore si sottrae”. La preoccupazione è palpabile e l’azienda, che distribuisce in ristoranti, cucine stellate ed enoteche specializzate, si trova a dover razionalizzare dopo un anno che, pur avendo richiesto notevoli sforzi, ha comunque portato a un consolidamento. “Abbiamo chiuso un anno impegnativo e ci ha dato soddisfazione riuscire a mantenere il livello raggiunto. Speriamo in crescite continue, ma dobbiamo essere realisti”.
Il 2024 ha visto un aumento di un euro del prezzo medio delle bottiglie: “Noi siamo intorno alle 600mila bottiglie e abbiamo notato una contrazione delle quantità di etichette vendute rispetto agli anni precedenti. Il vino della quotidianità ha sofferto di più rispetto alla fascia alta”, osserva Sarzi Amadè. “È una situazione che riscontro anche nel primo mese del 2025 dove sono state vendute meno bottiglie. Sicuramente c’è stato consolidarsi della Borgogna anche se il continuo aumento di prezzi ha rallentato le rotazioni dei prodotti senza frenare i consumi. In generale è un consolidamento della tipologia di vino e il Pinot Nero ne è l’esempio”.
Si parla, dunque, di vini rossi che giocano sull’eleganza, sulla piacevolezza di beva: “È una tendenza che si nota in mercati dove il vino era l’opposto, come Bordeaux. In quest’anno appena passato abbiamo riscontrato una discreta difficoltà con lo Champagne, anche se per noi ha un peso diverso rispetto ad altre referenze. Per l’Italia devo dire che il nostro impegno si è rivolto alle aziende più importanti che non hanno riscontrato cali, in particolare in realtà dove abbiamo puntato tutto”.