Vino Nobile di Montepulciano Docg
di Federico Latteri
Ci troviamo a Montepulciano, comune della provincia di Siena nel quale nasce uno dei più rinomati rossi della Toscana, il Nobile di Montepulciano. La produzione di vino in quest’area ha origini antichissime, come testimoniano numerosi documenti. Riferendoci al periodo contemporaneo, è importante ricordare che quella del Vino Nobile di Montepulciano è stata tra le prime Docg d’Italia ad essere riconosciuta nel luglio 1980. Avignonesi, azienda che prende il nome dalla famiglia fondatrice, nasce nel 1974.
(Virginie Saverys)
Nel 2009 viene acquisita da Virginie Saverys, belga con alle spalle una carriera legale di successo nel suo Paese, che nel 2007 decide di trasferirsi in Toscana, spinta dalla sua grande passione per il vino. Con lei l’azienda inizia un nuovo corso, crescendo grazie all’acquisto di diversi vigneti e basando la sua produzione sull’agricoltura biodinamica, approccio che nasce dal profondo rispetto nei confronti dell’ecosistema, delle persone che lavorano tra i filari e in cantina e del consumatore finale. Lasciare che la natura riesca ad esprimersi al meglio risulta inoltre fondamentale per ottenere vini territoriali di grande carattere.
(Vista aerea della cantina)
Oggi la superficie vitata si estende complessivamente per circa 180 ettari, divisi in diversi appezzamenti: Le Badelle, Poggetti, La Banditella, Greppo, Lodola, Matracchio, le Capezzine e La Selva, quest’ultima situata nel territorio di Cortona. Sono più di 700 mila le bottiglie prodotte annualmente. Tra le etichette che compongono un’ampia gamma ci sono i Nobile di Montepulciano, diversi altri rossi da vitigni autoctoni e internazionali, alcuni bianchi e i Vin Santo con il famoso e pluripremiato Occhio di Pernice.
(La vecchia cantina)
Il Vino Nobile di Montepulciano Docg Poggetto di Sopra 2016 è un cru realizzato appositamente per il progetto Alliance Vinum, iniziativa che coinvolge sei produttori (Avignonesi, Boscarelli, Dei, La Braccesca, Poliziano e Salcheto) uniti dall’obiettivo di riscoprire, valorizzare e preservare il Nobile, uno dei più importanti vini italiani. Il modello che si vuole portare avanti è quello di un rosso prodotto con Sangiovese in purezza che sia lo specchio del terroir, si esprima con eleganza e abbia un grande potenziale di invecchiamento.
(Le nuove barrique)
Le uve con cui viene fatto il Poggetto di Sopra provengono prevalentemente dalla vigna Caprile, composta da viti di circa 38 anni di età e situata ad un’altitudine di 300 metri sul livello del mare. Qui i suoli sedimentari di origine marina risultano permeati da una vena di argille azzurre. Il sistema di allevamento usato è il guyot con una densità d’impianto di 2.564 ceppi per ettaro. La vendemmia è stata effettuata a mano tra il 15 settembre e il 4 ottobre. La vinificazione è stata eseguita con una fermentazione spontanea da lieviti indigeni che si è protratta per un mese con macerazione sulle bucce. Il vino ha maturato 24 mesi per il 75 per cento in botti piccole e per il 25 per cento in botti grandi.
Nel calice si presenta di colore rosso rubino intenso, tendente al granato. E’ fine e profondo all’olfatto con profumi di prugna matura, amarena, sentori di sottobosco, cenni terrosi e un tocco di erbe aromatiche. Al palato mostra buona freschezza, grande equilibrio, un corpo pieno e tannini vellutati che accarezzano il palato. Lungo e leggermente sapido il finale. E’ un rosso nobile di nome e di fatto che si distingue per l’armonia e il modo composto con cui manifesta la sua intensità. Bevetelo con le carni rosse, la selvaggina e i formaggi stagionati.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Avignonesi
Via Colonica, 1 – Valiano – Montepulciano (Si)
T. 0578 724304
info@avignonesi.it
www.avignonesi.it
IL VINO IN PILLOLE