di Federico Latteri
Col Vetoraz si trova nel cuore della Docg Valdobbiadene, a circa 400 metri sul livello del mare sulla sommità dell’omonimo colle.
Fu fondata nel 1993 da Francesco Miotto, discendente di una famiglia impegnata in viticoltura su questo territorio dagli inizi dell’Ottocento, insieme all’agronomo Paolo De Bortoli e all’enologo Loris Dall’Acqua, oggi anche amministratore delegato.
(Paolo De Bortoli, Loris Dall’acqua e Francesco Miotto)
La filosofia aziendale è molto precisa: produrre solo Valdobbiadene Docg come espressione delle proprie radici. Le uve vengono raccolte esclusivamente dalle colline di Conegliano e Valdobbiadene in quantità maggiore rispetto al proprio fabbisogno per poter operare selezioni e scegliere le partite migliori. La vendemmia è effettuata rigorosamente a mano e la vigne vengono vinificate separatamente per poter meglio valutare le caratteristiche dei vini ottenuti e creare grandi cuvée.
(Col Vetoraz)
Col Vetoraz gestisce 120 ettari di vigneti, tutti coltivati a Glera, di cui 25 di proprietà. Le zone di maggior pregio sono Rolle di Cison di Valmarino e Valdobbiadene. Sono 1 milione e 200 mila le bottiglie prodotte annualmente. La gamma è composta da diverse etichette con spumanti delle varie tipologie di Valdobbiadene Docg che costituiscono un’unica linea di produzione, posizionandosi in una fascia di alta qualità.
(Panorama da Col Vetoraz)
Ci è piaciuto molto il Valdobbiadene Docg Extra Brut Cuvée 5 2019, uno dei due nuovi spumanti nati quest’anno. E’ frutto dell’esperienza accumulata in 25 vendemmie: Col Vetoraz raccoglie ogni anno uve Glera da 102 vigne della fascia collinare pedemontana della Docg Conegliano-Valdobbiadene, tenendo conto delle specificità di ogni area per poi creare le cuvèe con le caratteristiche desiderate. In questo caso sono state scelte 5 vigne di Valdobbiadene tra le tante vinificate separatamente e poi è stato fatto l’assemblaggio.
La forma di allevamento utilizzata per le viti è la cappuccina modificata, detta anche metodo Valdobbiadene, mentre le rese massime si attestano intorno ai 135 quintali per ettaro. La vendemmia ha luogo durante la seconda metà di settembre. La vinificazione prevede pressatura soffice, decantazione statica e fermentazione a temperatura controllata. La base ottenuta viene spumantizzata in autoclave secondo il Metodo Martinotti. Sono previsti 30-40 giorni di presa di spuma e 1-3 mesi di affinamento.
Nel calice il Cuvèe 5 si presenta di colore giallo paglierino con tenui riflessi verdolini e offre un perlage fine e persistente. E’ pulito e piacevole all’olfatto con profumi di pesca bianca, mela e intriganti sentori di fiori bianchi. Il profilo olfattivo mostra armonia e un’intensità molto ben calibrata. Al palato è fresco, secco (5 grammi per litro di residuo zuccherino), dinamico, leggermente sapido in chiusura, discretamente lungo e si caratterizza per un gusto rotondo dominato dalla dolcezza della frutta. La carica aromatica viene snellita da una progressione ordinata a favore della bevibilità. Si tratta di un prosecco davvero ben fatto di ottimo livello. E’ perfetto come aperitivo, oppure in abbinamento a antipasti e primi piatti di pesce, molluschi e crostacei. Provatelo anche con preparazioni della cucina di terra dal gusto delicato a base di verdure e ortaggi.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Col Vetoraz
Strada delle Treziese, 1 – Santo Stefano – Valdobbiadene (Tv)
t. 0423 975291
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www.colvetoraz.it
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