Cesanese di Olevano Romano Doc Superiore
di Federico Latteri
Ci troviamo a Olevano Romano, un piccolo borgo medievale situato a circa 40 chilometri a est di Roma, ai piedi del Monte Celeste. Qui, nel 2001, Damiano Ciolli inizia la sua attività vitivinicola, rilevando l’azienda di famiglia. Erede di una tradizione lunga almeno tre generazioni, Damiano è fermamente convinto che con il Cesanese si possa andare ben oltre il vino prodotto in passato che veniva venduto sfuso per le osterie della Capitale, così inizia un percorso rivolto alla qualità.
(Damiano Ciolli)
Fondamentale per la realizzazione del progetto il contributo della sua compagna di vita Letizia Rocchi, enologo con esperienze in varie parti del mondo e un dottorato di ricerca in fisiologia della vite e enologia. I vigneti, 5 ettari in tutto, sono situati tra 300 e 450 metri sul livello del mare con esposizione sud, all’interno di un’area collinare che presenta terreni di colore rosso scuro di origine vulcanica. Si tratta di una zona con caratteristiche pedo-climatiche particolarmente adatte alla coltivazione della vite, pianta che qui è presente da secoli.
La filosofia aziendale si basa sulla produzione di vini eleganti e facili da bere che siano in grado di esprimere fedelmente il terroir di origine e che siano frutto di un’agricoltura rispettosa della natura e dei suoi cicli. Vengono utilizzati sovescio per la concimazione, preparati biologici e biodinamici e in cantina non si aggiungono additivi per le fermentazioni. Sono circa 25 mila le bottiglie prodotte annualmente e tre le etichette, due Cesanese di Olevano Romano Doc, il Silene e il Cirsium e un bianco, il Botte Ventidue, assemblaggio di Trebbiano Verde e Ottonese.
Ci è piaciuto molto il Cesanese di Olevano Romano Doc Superiore Silene 2021, un rosso che per raccontare il territorio non fa leva né sulla potenza, né su una grande complessità, ma sul suo carattere fortemente identitario. Riteniamo che sia uno dei vini da provare per farsi un’idea sulle potenzialità e le caratteristiche di una denominazione che negli ultimi anni ha mostrato notevoli progressi. E’ ottenuto da uve Cesanese di Affile cento per cento provenienti dalla selezione fatta su quattro vigneti allevati a cordone speronato e a ventaglio, i cui impianti risalgono a epoche differenti che vanno dai primi anni Ottanta all’inizio degli anni Duemila. La vendemmia viene effettuata manualmente e di solito vengono raccolti 6-10 grappoli per pianta che equivalgono ad una resa di 1,5-2 chilogrammi. Le diverse vigne vengono vinificate separatamente in vasche di cemento con una fermentazione da lieviti indigeni che si protrae per circa 10 giorni. Dopo la svinatura, il vino affina in cemento sulle fecce fini per circa 12 mesi. Seguono l’assemblaggio delle varie masse e infine l’imbottigliamento. Prima dell’immissione in commercio è previsto un periodo di permanenza in bottiglia di almeno 3 mesi.
Il colore che osserviamo nel calice dopo aver versato il Silene è un rosso rubino di buona intensità, leggermente tendente al granato. Pulito e variegato il naso che si distingue per un profilo prevalentemente floreale nel quale profumi di geranio sono affiancati da note di violetta, con nitidi sentori di visciola e una delicata speziatura che completano il bouquet. Segue un sorso fresco, ben calibrato nella struttura, composto nei tannini che non risultano mai pronunciati e pieno nel gusto, rafforzato dagli aromi di fiori e spezie percepiti al retronaso. Lunga e minerale la chiusura. Un vino ben fatto che riesce a coniugare piacevolezza e bevibilità con una decisa territorialità. Bevetelo con le tagliatelle al ragù o altri primi piatti ricchi della cucina di terra, grigliate di carne di ogni genere e formaggi a media e lunga stagionatura.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Damiano Ciolli
Via del Corso – Olevano Romano (Rm)
T. 06 9563334
info@damianociolli.it
www.damianociolli.it
IL VINO IN PILLOLE