di Federico Latteri
Castello Monaci è un’azienda salentina che fa parte del Gruppo Italiano Vini.
I vigneti di propietà si estendo per oltre 200 ettari e sono dislocati in tre diverse tenute. La più importante è quella di Salice Salentino, dove ci sono 140 ettari vitati che si estendono intorno allo splendido castello che dà il nome alla cantina e edifici più moderni nei quali trovano spazio il centro operativo con strutture all’avanguardia per la vinificazione più un’enorme barricaia e l’importante museo del vino.
In questa zona, su un suolo argilloso con abbondante presenza di tufo, vengono coltivati vitigni autoctoni come Primitivo, Malvasia Nera di Lecce e Negroamaro insieme agli alloctoni Syrah e Chardonnay. Il nucleo originario di Castello Monaci risale alla fine del 1400, periodo in cui venne edificato un monastero che quattro secoli dopo, nel 1865, fu acquistato da una famiglia di viticoltori borgognoni, i Perry Graniger, che lo trasformarono in uno chateau e piantarono una ventina di ettari di vigna.
Agli inizi del Novecento la proprietà passò ad Antonio Provenzano che convertì “chateau” in castello e lo dedicò ai monaci che lo fondarono: nacque così l’attuale nome. La moderna cantina fu realizzata nel 1970 da Maria Provenzano e dal marito Enzo Memmo, nonni di Luigi Seracca Guerrieri, attuale presidente dell’azienda. Le altre due tenute sono la Masseria Flaminio e Trepuzzi.
La prima si trova in prossimità della costa e a qualche chilometro da Brindisi. Comprende 60 ettari nei quali ci sono vitigni a bacca bianca, prevalentemente Verdeca, Fiano e Chardonnay, accanto a piccole parcelle destinate a sperimentazione e ricerca. La tenuta di Trepuzzi comprende 10 ettari vitati di Primitivo che si estendono intorno all’antica Masseria Vittorio, dimora cinquecentesca circondata da mura e da 650 ulivi secolari. Annualmente vengono prodotte circa 2 milioni di bottiglie. La gamma di etichette conta numerose referenze, raggruppate in diverse linee.
Ci è piaciuto molto il Salice Salentino Doc Riserva Aiace 2017, uno dei rossi più importanti dell’azienda che esprime molto bene la solarità del territorio da cui proviene. Il nome è una dedica ad Aiace Telamonio, re di Salamina, che durante la guerra di Troia si distinse tra gli eroi greci per la sua forza e il grande valore. E’ ottenuto da uve provenienti dai vigneti della tenuta di Salice Salentino: Negroamaro per l’80 per cento più un 20 per cento di Malvasia Nera di Lecce. La vinificazione prevede pigiatura e successiva fermentazione in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata con 14-16 giorni di macerazione sulle bucce e rimontaggi programmati. Ultimata la malolattica, il vino matura in barrique francesi di primo e secondo passaggio per 12 mesi e poi in botte grande da 57 ettolitri per altri 12 mesi. Prima dell’immissione in commercio è previsto un periodo di affinamento in bottiglia di almeno 6 mesi.
L’Aiace si presenta nel calice di colore rosso rubino abbastanza carico. Ha un naso intenso e variegato nel quale sono evidenti profumi di frutta rossa sotto spirito, prugna matura, un cenno di tostatura e sentori speziati con la vaniglia e la noce moscata in evidenza. Il sorso è caldo, strutturato, pieno nel gusto e equilibrato. Robusti, ma smussati e non particolarmente astringenti i tannini. La chiusura, molto lunga, si articola su note fruttate e tostate. E’ un rosso che fornisce un ottimo esempio di Salice Salentino potente, avvolgente, ben armonizzato e mai eccessivo. Bevetelo con piatti a base di carne rossa dal sapore deciso, con l’agnello al forno, oppure con formaggi stagionati.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Castello Monaci
Via Case Sparse – Contrada Monaci
Salice Salentino (Le)
T. 0831 665700
castello.monaci@giv.it
www.gruppoitalianovini.it/index.cfm/it/brand/castello-monaci/
IL VINO IN PILLOLE