Salaparuta Doc
di Federico Latteri
Ci troviamo a Salaparuta, piccolo centro situato all’estremità orientale della provincia di Trapani, nel cuore della valle del Belìce, un’area che presenta condizioni ideali per la coltivazione della vite. L’azienda della famiglia Palermo nasce nel 1976, anno in cui vengono impiantati i primi vigneti di Catarratto. Più tardi, tra il 1996 e il 1997, la superficie vitata va incontro ad un ampliamento con l’introduzione di due vitigni a bacca rossa, il Nero d’Avola e il Cabernet Sauvignon.
(Giovanni Palermo)
Il marchio Bruchicello viene creato con l’annata 1999 per poi esordire sul mercato nel 2001. Deriva da Vruchicelle, il nome antico della contrada dove sono stati impiantati i vigneti, successivamente denominata Salavecchia. Oggi tutte le attività lavorative, sia in campagna che in cantina, sono dirette da Giovanni Palermo. La filosofia aziendale è quella di una cantina di piccole dimensioni che mira a proporre vini di alta qualità ottenuti con l’agricoltura biologica, un’attenta selezione delle uve, basse rese e tecniche di vinificazione in grado di esaltare le caratteristiche della materia prima.
Particolare rispetto è rivolto all’ambiente e alle tradizioni del luogo. Ci sono anche le prospettive per una continuità familiare poiché due dei figli di Giovanni sono attualmente impegnati negli studi universitari di Enologia e Tecnologie alimentari. La superficie vitata si estende complessivamente per 5 ettari, nei quali vengono coltivate le tre varietà inizialmente impiantate, il Catarratto, il Nero d’Avola e il Cabernet Sauvignon.
I vini sono tutti da monovitigno e tutti Salaparuta Doc (ci sono anche alcune riserve). Annualmente vengono prodotte circa 20 mila bottiglie. Abbiamo degustato il Salaparuta Doc Riserva Nero d’Avola Limited Edition 2015, un rosso alla sua prima annata che rappresenta la sintesi di un percorso rivolto alla ricerca della rappresentazione del territorio attraverso il suo più importante vitigno autoctono a bacca rossa.
Le uve sono frutto di vigneti situati a 250 metri sul livello del mare su terreni di medio impasto prevalentemente argillosi. Il sistema di allevamento utilizzato è la controspalliera con potatura a guyot semplice, mentre la densità d’impianto è di 3.600 ceppi per ettaro con rese di circa 1,6 chilogrammi di uva per pianta. La vendemmia viene effettuata manualmente in cassette durante la seconda decade di settembre. La vinificazione prevede 16 giorni di macerazione sulle bucce e una fermentazione che si svolge alla temperatura di 28 gradi centigradi. Il vino va incontro ad una lunga maturazione, 24 mesi di cui 6 in barrique usate e poi viene affinato in bottiglia per altri 20 mesi.
Versato nel calice, offre un colore rosso rubino carico. L’esame olfattivo svela un profilo caratterizzato da buona intensità e complessità con profumi di prugna matura, frutta rossa in confettura, una nota di origano, tabacco, sentori di spezie dolci e un tocco di tostatura. In bocca è fresco, strutturato, pieno e fruttato nel gusto e provvisto di tannini compatti che risultano appena astringenti. Buono l’equilibrio e lunga la chiusura. E’ un Nero d’Avola che si distingue per la sua originalità e che è in grado di evolvere ancora per qualche anno. Abbinatelo al falsomagro, ad un arrosto di maiale, all’agnello al forno, oppure a formaggi stagionati.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Bruchicello
Via Napoli, 11 – Salaparuta (Tp)
T. 0924 75312
bruchicellovini@gmail.com
www.bruchicello.com
IL VINO IN PILLOLE