Amarone della Valpolicella Classico Doc.
Santi è una storica azienda del veronese che nasce nel 1843 ad opera di Attilio Carlo Santi. Si dedicava ai vini del Soave e della Valpolicella dove fu pioniera per gli spumanti Charmat. Nel tempo cambiò più volte proprietà fino a diventare, una trentina di anni fa, una delle prime cantine acquistate dal Gruppo Italiano Vini e fu una delle prime cantine di Giv ad inaugurare il percorso qualità che comprende tutta la filiera produttiva dal vigneto all’imbottigliamento.
Siamo ad Illasi in un territorio collinare di fascino dove i vigneti si fondono con i ciliegi. Santi non possiede vigneti, ma si approvvigiona di uve dagli stessi produttori da molti anni, vigneti che sono costantemente seguiti secondo gli standard di qualità desiderati dall’agronomo aziendale Giannantonio Marconi e dal direttore enologico del Gruppo, Christian Scrinzi.
(Christian Scrinzi)
Le uve provengono da 150 ettari nei territori Doc del Valpolicella, Valpolicella Classico, Soave, Lugana, Bardolino, Bianco di Custoza, 1,3 milioni di bottiglie in totale suddivise in 10 etichette.
Degustiamo il vino più rappresentativo: il Proemio, un Amarone della Valpolicella Classico Doc composto in maggior parte da Corvina, poca Rondinella e quasi niente Corvinone, provenienti dalle migliori vigne di oltre 30 anni del poggio di Gnirega in comune di Marano, con terre ricche di calcare ed un’esposizione ideale soleggiata tutto il giorno. Da queste vigne scelte si selezionano dalla fine di settembre i grappoli spargoli più sani che sono posti in cassette di legno, detti plateaux, messi ad appassire in fruttai aerati per arricchire gli acini di zuccheri, di composti fenolici ed aromatici.
Questo in genere fino a febbraio quando in cantina si pigia, si prefermenta a temperatura di 5-7 gradi per 2 settimane, quindi si fermenta lentamente con lieviti in parte selezionati e in parte indigeni per circa 5 settimane. L’affinamento comincia in barrique per quasi un anno per poi proseguire in botti grandi addirittura fino a 4 anni e finire a lungo in bottiglia.
Versato nel calice il colore è rosso rubino carico con orlo granato. Al naso la classica eleganza dei migliori Amaroni: spezie tra cui pepe e cannella, cioccolato, foglia di tabacco, frutta rossa anche in confettura; è intenso, di speciale attraenza. Al gusto è all’inizio particolarmente morbido, addirittura fruttato, di corpo possente, poi arrivano i tannini soavi e una discreta acidità; armonico all’estremo e tanto lungo, l’alcol arriva in punta di piedi per poi crescere fino a far sentire i suoi 16,5 gradi. Splendido.
Abbiniamolo con dei primi piccanti di peperoncino, con un gulasch, sposandolo con formaggi saporiti e stagionati. La sua soavità gli farà preferire il salotto dove lo gusterete a solo o accompagnandolo a del cioccolato o, se fumate, ad un buon sigaro. In ogni caso servitelo tra i 16° e i 18° di temperatura. Sono 13 mila bottiglie che in enoteca si trovano a 45 euro.
Santi via Ungheria 33 |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |