Abruzzo Dop
di Federico Latteri
Pietramore è un’azienda fondata diversi anni fa da Massimiliano Bartolomei, vignaiolo che aveva sempre creduto nell’agricoltura biologica, rendendosi conto ad un certo punto che la biodinamica rappresentava una sfida ancora più avvincente e che sicuramente era la metodologia da portare avanti per raggiungere i risultati desiderati. Il progetto prende vita in Abruzzo, territorio ideale grazie alla sua varietà geografica che determina la presenza di numerose differenti situazioni microclimatiche. Vengono selezionati i migliori terroir per un totale di quasi 80 ettari vitati tra le province di Teramo, Chieti e Pescara.
Sono stati necessari 5 anni per avere la certificazione Demeter, attestato che riconosce come biodinamiche aziende in 35 paesi del mondo. Con la vendemmia 2014 arrivano i primi vini imbottigliati. Si coltivano varietà autoctone: Montepulciano, Trebbiano, Pecorino e Passerina. L’agricoltura biodinamica rappresenta il cardine della filosofia produttiva. La mission aziendale può essere riassunta in tre punti: creare uno stile di bere autentico e diverso, diffondere vini sani e sostenibili rendendoli accessibili a tutti e garantire una qualità costante, inconfondibile e immediatamente percepibile che deriva dal terroir di provenienza.
Attualmente vengono prodotte 150 mila bottiglie l’anno, divise tra le varie etichette della gamma: un Montepulciano d’Abruzzo, un Montepulciano d’Abruzzo Riserva, un Cerasuolo d’Abruzzo, tre bianchi da Trebbiano, Passerina e Pecorino e due spumanti. Degustiamo l’Abruzzo Dop Pecorino Superiore 2018, un vino che si esprime con naturalezza senza voler impressionare, raccontando il territorio attraverso una serie di profumi e sapori che si incastrano con armonia. Le uve provengono da vigneti situati nella provincia di Chieti su un terreno di medio impasto tendente al calcareo con esposizione nord ovest. La vendemmia viene effettuata a mano tardivamente in modo da avere un livello di maturità ottimale e quindi grande concentrazione aromatica. La vinificazione prevede pigiatura a contatto con le bucce per 8-10 ore e successiva fermentazione in vasche di acciaio inox alla temperatura controllata di 16-17 gradi centigradi. Il Pecorino affina in acciaio sulle fecce nobili e poi qualche mese in bottiglia.
Nel calice si presenta di colore giallo paglierino carico con riflessi dorati. Ha un naso fine e variegato di fiori gialli, pesca, nespola, susina gialla e un cenno di erbette aromatiche tra le quali distinguiamo timo e rosmarino. I profumi sono ben definiti e non risultano mai eccessivi, ma delicati. Al palato mostra una spiccata acidità, buona consistenza, equilibrio e lunghezza. Chiude leggermente sapido. La freschezza bilancia bene il buon corpo, creando un sorso disteso e coerente. Evolverà per alcuni anni. Si abbina bene a primi e secondi piatti della cucina di mare, oppure a preparazioni della cucina di terra dal gusto non troppo intenso a base di verdure, ortaggi o carni bianche.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Antica Tenuta Pietramore
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