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Vino della settimana

Vino della settimana – Lambrusco Reggiano Doc Concerto 2020 di Medici Ermete

11 Dicembre 2021
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di Federico Latteri

Quando si parla di Lambrusco non si può non citare Medici Ermete, uno dei nomi più importanti e conosciuti poichè legato ad una rivalutazione qualitativa che ha portato questo rosso dell’Emilia a livelli difficilmente immaginabili in precedenza.

Tutto inizia nel 1890, quando Remigio Medici, proprietario di tre osterie, decide di fondare una cantina per vinificare i frutti dei propri vigneti. Negli anni successivi il figlio Ermete consolida l’azienda e la porta avanti dando inizio ad una storia familiare che oggi, con Alessandro, è giunta alla quinta generazione.

(La famiglia Medici)

Ci troviamo a Reggio Emilia, all’interno di un territorio che può vantare una grande tradizione gastronomica con prodotti unici e rinomati come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma. In questo contesto d’eccellenza, credere nelle potenzialità di un vino come il Lambrusco è stata la scelta vincente. Inizialmente, operare rigide selezioni e abbattere le rese seguendo logiche diverse da quelle in voga, sembrava una sfida non priva di difficoltà, ma alla fine questa nuova visione, unita ad una viticoltura rispettosa dell’ambiente, ha ottenuto un grande successo, confermato in pieno dalla risposta dei mercati.

Oggi Medici Ermete può contare su 80 ettari di vigneti e su una produzione di circa 800 mila bottiglie l’anno che vengono vendute in 70 diversi Paesi. Degustiamo l’annata 2020 (la prima certificata biologica) del Lambrusco Reggiano Doc Concerto, il vino simbolo dell’azienda. Nato nel 1993, ha rappresentato una svolta per la tipologia, essendo una delle prime etichette dell’area del Lambrusco ottenuta da singoli vigneti con basse rese: non più solamente quantità, come si era sempre fatto, ma qualità.

Le uve, Lambrusco Salamino in purezza, provengono dalle vigne della tenuta La Rampata, un luogo caratterizzato da terreni di natura argillosa. Il sistema di allevamento utilizzato è il cordone speronato con rese che si attestano intorno ai 100 quintali per ettaro. Si tratta di un rosso frizzante secco a fermentazione naturale, vinificato in vasche di acciaio inox (autoclavi) secondo il metodo Martinotti.

Nel calice si presenta di colore rosso violaceo carico con una spuma densa e abbondante le cui sfumature che vanno dal viola al porpora invitano a bere, trasmettendo allegria. Ha un naso molto intenso, dominato da sentori di ciliegie, amarene, susine e fragole, più un lieve tocco speziato che ricorda la noce moscata. I profumi della frutta colpiscono sia per freschezza e immediatezza che per nitidezza e armonia. Il sorso mostra un profilo decisamente fruttato, buona struttura ed equilibrio. Si distende con regolarità, risultando piacevolissimo grazie alle soffici bollicine che accarezzano il palato. E’ uno di quei vini per i quali l’aggettivo “gastronomico” sembra perfetto, si potrebbe quasi scrivere un libro sugli abbinamenti. Ve ne suggeriamo alcuni: salumi di ogni genere, lasagne, pasta al forno, tagliatelle al ragù, tortellini in brodo, primi piatti ricchi di vario genere, carne al sugo, falsomagro, grigliate di carni bianche e rosse.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Medici Ermete
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