Vernaccia di San Gimignano Docg
di Federico Latteri
Ci troviamo a San Gimignano, splendido borgo dell’estremità settentrionale della provincia di Siena, che per le sue architetture medievali è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Qui si produce la Vernaccia di San Gimignano, vino bianco a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, da secoli legato alle tradizioni di questi luoghi e alla storia della Toscana.
Teruzzi nasce nel 1974 per volontà di Enrico Teruzzi, ingegnere elettronico e della moglie Carmen Puthod, prima ballerina alla Scala di Milano. Da subito l’idea è quella di fare il vino utilizzando le moderne tecnologie per esaltare le caratteristiche della materia prima. Così è stato introdotto l’uso del freddo che ha rivoluzionato la tipologia, regalando un’espressività diversa da quella proposta fino ad allora. Negli anni Duemila viene costruita una linea di imbottigliamento all’avanguardia che ancora oggi garantisce risultati di alto livello. Nel 2005 l’azienda è stata venduta alla Campari che ha investito molto sui vigneti di proprietà, reimpiantandone più del 50 per cento. Infine, nel 2016, c’è il passaggio all’attuale proprietà, Terra Moretti, la holding della famiglia Moretti.
I vigneti, 96 ettari in tutto, di cui 62 coltivati a Vernaccia, si estendono in quattro diverse zone situate all’interno del territorio di San Gimignano: Casetta, Racciano, Montegonfoli e Ponte Rondolino. Ogni anno vengono prodotte circa 600 mila bottiglie, divise tra le etichette di una gamma che comprende due Vernaccia di san Gimignano Docg e tre vini a Indicazione Geografica Tipica, un bianco e due rossi.
Degustiamo la Vernaccia di San Gimignano Docg Isola Bianca 2021, il vino classico dell’azienda che è espressione sia del territorio che di un preciso stile. E’ ottenuto da uve Vernaccia di San Gimignano cento per cento provenienti da diversi vigneti di proprietà, situati sia nella zona di Racciano che in quella di Ponte Rondolino. In essi troviamo viti con un’età media di 15 anni che crescono su terreni profondi di natura prevalentemente argillosa. Il sistema di allevamento utilizzato è il cordone speronato con densità d’impianto che va da 4.800 a 6.600 ceppi per ettaro e rese che si attestano intorno ai 90 quintali per ettaro. La vendemmia viene effettuata a metà settembre. La vinificazione prevede macerazione pellicolare, pressatura soffice, decantazione statica a freddo del mosto e fermentazione alcolica alla temperatura controllata di 16 gradi centigradi in serbatoi di acciaio inox. Non viene svolta la fermentazione malolattica. Il vino affina per 4-5 mesi in acciaio e, dopo l’imbottigliamento che ha luogo a febbraio, resta in vetro per almeno 3-4 mesi prima di essere messo in commercio.
Il colore che osserviamo dopo aver versato nel calice l’Isola Bianca è un giallo paglierino di media intensità. L’esame olfattivo svela un bouquet delicato fatto di profumi di frutta a polpa bianca tra cui spicca la mela, note floreali e cenni di erbe officinali che, seppur lievi, assumono un timbro balsamico che accresce la sensazione di freschezza. Il sorso è dotato di buona acidità, medio corpo e di un finale di discreta lunghezza nel quale è presente un tocco ammandorlato. I suoi punti di forza sono l’ottimo equilibrio e la sapidità, particolarmente evidente in chiusura, che ravviva il palato. E’ un bianco fresco e leggero che si caratterizza per piacevolezza immediata e facilità di beva, risultando poi molto versatile negli abbinamenti. Bevetelo con la cucina di mare, vellutate di verdure, antipasti e primi piatti leggeri a base di ingredienti vegetali.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Teruzzi
Località Casale, 19
San Gimignano (Si)
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