di Federico Latteri
Ci troviamo ad Adro, uno dei comuni della Franciacorta, area di grande pregio del nostro Paese per la produzione di vini spumanti.
Contadi Castaldi nasce alla fine degli anni ’80, quando Vittorio Moretti e la moglie Mariella decidono di convertire l’antica fornace Biasca in cantina. Qui gli ampi spazi e le gallerie di cottura dei mattoni si sono rivelati perfetti per la produzione e l’affinamento dei Franciacorta. Oggi, dopo anni di lavoro, sono stati messi insieme 124 vigneti sparsi in tutta la denominazione con un’estensione complessiva di 174 ettari.
Le differenze di suoli, esposizioni, condizioni microclimatiche e sistemi di coltivazione forniscono una grande varietà di situazioni che rappresenta una risorsa molto importante poiché offre un mosaico di espressioni che andranno ad arricchire e completare ogni vino. Annualmente vengono prodotte circa 1,1 milioni di bottiglie, divise tra le referenze di una gamma composta da otto Franciacorta delle varie tipologie più un bianco fermo.
(ph Oliviero Toscani)
Degustiamo il Franciacorta Docg Blànc 2018, un extra brut (residuo zuccherino 1,5 grammi/litro) ottenuto da uguali percentuali di Chardonnay e Pinot Bianco, scelta che nasce da un lungo percorso di ricerca con un preciso obiettivo, come spiega l’enologo dell’azienda Gian Luca Uccelli: “Il pensiero costante che ci ha mosso è stata la ricerca della pulizia e della naturalità estreme, che non potevano essere ottenute con il solo Chardonnay, ma ci siamo arrivati impiegando il Pinot Bianco. Si tratta di un vitigno dal carattere difficile, che va guardato a vista e studiato a fondo, ma che, se utilizzato nella giusta misura, è in grado di conferire al vino un’acidità tagliente, che mai avremmo ottenuto diversamente”.
(ph Oliviero Toscani)
Contadi Castaldi descrive il Blànc come un’etichetta a due numeri che rappresentano una sorta di “codice genetico” del terroir della Francicorta, 20 e 37. Il primo si riferisce al minimo di selezioni di vendemmia, mentre 37 sono i vigneti di alta collina con età media superiore ai trent’anni dai quali provengono le uve. Nelle varie parcelle vengono utilizzati diversi sistemi di allevamento: guyot con densità di 5.000 ceppi per ettaro, Casarsa (2.500 ceppi per ettaro), cordone speronato (5.000) e sylvoz (3.000).
La vendemmia ha avuto inizio il 14 agosto ed è terminata il 30 dello stesso mese. La vinificazione prevede pressatura soffice, decantazione statica a freddo e 20 giorni di fermentazione in vasche di acciaio inox per mezzo di lieviti selezionati. La base spumante ottenuta affina per 7 mesi in acciaio. Per quanto riguarda il processo di spumantizzazione, dopo il tiraggio effettuato nel maggio 2019, il vino è rimasto in bottiglia sui lieviti per almeno 30 mesi. Sono state fatte tre sboccature, a gennaio, marzo e maggio. Prima dell’immissione in commercio è previsto un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia di almeno 3 mesi.
Nel calice il Blànc 2018 si presenta di colore giallo paglierino abbastanza intenso con tenui riflessi verdolini. Molto abbondante, fine e persistente il perlage. E’ fresco e vivace all’olfatto con sentori di agrumi come cedro e pompelmo, profumi di fiori bianchi e gialli e una piacevole nota salmastra che rafforza il carattere minerale del bouquet.
Il sorso, dotato di ottima acidità, ma anche della giusta consistenza, mostra un profilo dinamico con una progressione ricca di energia che conduce ad un finale lungo e salino. Si tratta di un Franciacorta dalla personalità decisa che si regge su freschezza, verticalità e eleganza. Darà il meglio di sé a tavola in abbinamento a diversi piatti della cucina di mare, dai crudi alle preparazioni importanti dal gusto deciso. Provatelo anche con risotti, primi leggeri della cucina di terra e pietanze a base di ortaggi e verdure saporite.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Contadi Castaldi
Via Colzano, 32 – Adro (Bs)
T. 030 7450126
contadicastaldi@contadicastaldi.it
www.contadicastaldi.it
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