Nino Negri, il nome più conosciuto e importante della vitivinicoltura valtellinese, rappresenta oggi una perfetta sintesi di tradizione, tecnologie all’avanguardia e qualità. Fondata nel 1897, la cantina venne gestita per diversi decenni dalla famiglia Negri, registrando un notevole sviluppo dal periodo anteguerra fino agli anni Sessanta. Alla fine degli anni Settanta la proprietà passò al Gruppo Italiano Vini, il cui obiettivo sin dall’inizio fu una produzione di alto profilo. Passando a tempi più recenti, non si può non ricordare il prezioso lavoro dell’enologo Casimiro Maule, personaggio di indiscussa abilità che ha contribuito in modo determinante alla crescita e ai successi della Nino Negri. In carica fino al 2017, Casimiro è stato sostituito dal piemontese Danilo Drocco, attuale direttore tecnico dell’azienda. I vigneti di proprietà si estendono per 33 ettari, distribuiti principalmente nelle sottozone Grumello, Inferno e Valgella. A questi si aggiungono le parcelle di oltre 200 famiglie di vignaioli che collaborano con l’azienda da decenni. Il vitigno più importante è il Nebbiolo, localmente chiamato Chiavennasca. Viene coltivato nella fascia compresa tra la vallata e l’alta montagna su terreni caratterizzati da notevole pendenza e in larga parte terrazzati. Sono presenti anche piccole quote di varietà a bacca bianca come Chardonnay, Sauvignon e Incrocio Manzoni. Ogni anno dalla cantina vengono fuori circa 800 mila bottiglie. La gamma di etichette è composta da numerose referenze delle denominazioni del territorio con particolare attenzione alla Docg Valtellina Superiore con le sue sottozone e alla Docg Sforzato di Valtellina. Ci è piaciuto molto il Valtellina Superiore Docg Grumello Vigna Sassorosso 2020, un vino che mostra appieno la finezza tipica delle produzioni di montagna. E’ fatto con uve Chiavennasca cento per cento provenienti dall’omonima vigna situata all’interno della sottozona Grumello (area a nord est di Sondrio, appena fuori dall’abitato) su un promontorio isolato dal versante della montagna. Qui nel corso dei secoli il ghiaccio con la sua azione erosiva ha assotigliato notevolmente lo strato di terreno, cosa che oggi costringe le radici a spingersi nelle profondità della roccia madre (friabile, di tipo metamorfico). Ci troviamo ad un’altitudine compresa tra 350 e 450 metri sul livello del mare con esposizione sud e pendenze che vanno dal 50 al 75 per cento. Variabile l’età delle viti che dai 10 anni delle piante più giovani arriva a oltre 50 per quelle più vecchie. Sono due i sistemi di allevamento utilizzati, il guyot e l’archetto valtellinese. L’annata 2020 è stata caratterizzata da abbondanti precipitazioni e tanta neve in inverno, caldo in primavera e in estate con intense piogge e poi un brusco calo termico alla fine di settembre. Questo andamento climatico ha determinato condizioni favorevoli per la maturazione ottimale della Chiavennasca. La vendemmia è stata effettuata manualmente dal 15 al 28 ottobre. La vinificazione prevede diraspatura, pigiatura e fermentazione a 25-28 gradi con rimontaggi e delestage. Il vino matura per circa 12 mesi in botti di rovere di media capacità e in piccola parte in barrique. Dopo l’imbottigliamento è previsto un periodo di affinamento di almeno 6 mesi. Nel calice il Grumello Vigna Sassorosso si presenta di colore rosso rubino scarico, tendente al granato. E’ elegante all’olfatto con profumi di piccoli frutti rossi, maturi al punto giusto, una delicata e accattivante nota floreale, sottilissime spezie e un tocco di sottobosco. Tutto è accennato, potremmo dire “sussurato” con garbo e armonia. In bocca è fresco, snello, disteso, molto ben bilanciato, fine nei tannini e provvisto di buona intensità gustataiva. Lungo e minerale il finale che completa un profilo tendenzialmente verticale nel quale non mancano piacevoli morbidezze. Vi consigliamo di bere questo rosso in abbinamento a primi piatti dal gusto ricco – pizzoccheri alla valtellinese su tutti -, carni rosse al forno o alla griglia e formaggi semistagionati.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Nino Negri
Via Ghibellini, 3 – Chiuro (So)
T. 0342 485211
n.negri@giv.it
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