Baglio di Pianetto non è solo una rinomata azienda vitivinicola, ma è anche la realizzazione di un sogno, quello del conte Paolo Marzotto di produrre vini in grado di esaltare le caratteristiche uniche dei diversi terroir siciliani. La sua storia ha inizio nel 1997 con l’acquisto della tenuta di contrada Pianetto a Santa Cristina Gela in provincia di Palermo. Ci troviamo a circa 650 metri sul livello del mare in un territorio di alta collina con condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli alla produzione di uve per vini di grande qualità. Nel 1998 si aggiunge la proprietà di contrada Baroni, situata in un’area tra Noto e Pachino che da sempre viene considerata la zona d’elezione per la coltivazione del Nero d’Avola. Oggi la superficie vitata si estende per 88 ettari di cui 67 in produzione nella Tenuta Pianetto e per 70 ettari di cui 40 in produzione a Baroni, a 50 metri sul livello del mare. Recentemente l’azienda si è spinta anche sul versante nord dell’Etna a Passopisciaro, dove troviamo 3 ettari in contrada Bonanno e 3 in contrada Arcuria, ad altitudini che si aggiarano intorno ai 750 metri sul livello del mare. Nei vari vigneti vengono coltivate in biologico varietà sia francesi che autoctone (la conversione è stata completata nel 2016 ed è presente la certificazione).
Oltre al massimo rispetto per la natura, viene posta grande attenzione nei riguardi della sostenibilità ambientale. Le strutture per la vinificazione e l’affinamento sono state costruite secondo precisi criteri: si sfruttano i principi della geotermia per la climatizzazione, avendo la cantina uno sviluppo verticale le uve arrivano nei silos per caduta, l’energia è fornita da un impianto fotovoltaico e le acque piovane vengono raccolte per essere utilizzate quando se ne ha bisogno. Ogni anno vengono prodotte circa 900 mila bottiglie. Varia la gamma dei vini con numerose referenze di varie tipologie che costituiscono un’offerta diversificata in grado di soddisfare i gusti e le esigenze di una vasta clientela.
Abbiamo degustato il Sicilia Doc Rosso Viafrancia 2019, una delle etichette di punta della cantina che proprio con quest’annata va incontro ad un rinnovamento. Nelle versioni precedenti, infatti, il vino era un taglio bordolese ottenuto da Cabernet Sauvigno e Merlot, mentre ora si tratta di un blend di Syrah, Nero d’Avola, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Le uve provengono dal comprensorio di contrada Pianetto a Santa Cristina Gela. Sono coltivate in vigneti situati su terreni a medio impasto e argillosi, ad altitudini comprese tra 650 e 950 metri sul livello del mare. La vendemmia ha avuto inizio durante l’ultima decade di agosto con il Syrah e si è conclusa nella seconda decade di ottobre con il Petit Verdot. Vengono effettuate due selezioni, prima quella delle migliori parcelle e sub-parcelle e poi quella manuale dei grappoli. La vinificazione prevede fermentazione a temperatura controllata in vasche di acciaio inox per ogni singola varietà. Successivamente i vini maturano in botti grandi di rovere francese di primo e secondo passaggio per 24 mesi. Segue il taglio definitivo e l’affinamento, prima in acciaio inox per 6 mesi e poi in bottiglia. Il 2019 è stato caratterizzato da un clima tendenzialmente fresco fino all’inizio dell’estate e poi caldo da luglio con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Questo andamento ha permesso una maturazione ottimale delle uve che si presentavano sane e con una notevole ricchezza aromatica. Nel complesso possiamo parlare di un’ottima annata.
Nel calice il Viafrancia Rosso si presenta di colore rosso rubino carico, tendente al porpora sull’unghia. Ha un naso intenso e variegato di piccoli frutti rossi e scuri maturi, prugna disidratata, macchia mediterranea con mirto e lentisco in primo piano, un cenno di tabacco e sottili sentori di spezie dolci. Sono evidenti la ricchezza e la buona definizione dei profumi, così come il timbro solare di stampo mediterraneo. Il sorso è pieno, caldo, strutturato e equilibrato con viva acidità, tannini ben presenti, fitti e vellutati e un finale molto lungo su note di frutta scura. Un rosso ben fatto che non è solo potenza, ma anche varietà di sfumature e slancio. Bevetelo con i piatti elaborati a base di carni rosse, il ragù, la selvaggina e i formaggi stagionati.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Baglio di Pianetto
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