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Vino della settimana

Sicilia Doc Nero d’Avola Vrucara 2019 di Feudo Montoni

13 Gennaio 2024
L'etichetta di Vrucara L'etichetta di Vrucara

Fondata nel 1469 dalla famiglia aragonese degli Abatellis, Feudo Montoni è una delle aziende vitivinicole più antiche della Sicilia. Dalla fine dell’Ottocento appartiene alla famiglia Sireci. Fu acquistata da Rosario, il nonno di Fabio Sireci, l’attuale titolare ed enologo. Già allora erano noti il grande valore e l’unicità dei prodotti di questa tenuta situata nella parte centrale della Sicilia, all’interno del territorio di Cammarata, comune dell’entroterra dell’agrigentino che confina con la provincia di Palermo. Oggi la proprietà si estende per 150 ettari, coprendo un range di altitudini che va da 500 a 750 metri sul livello del mare e ospitando al suo interno 44 ettari di vigneti coltivati in biologico (c’è anche la certificazione), nei quali troviamo diverse varietà autoctone siciliane: Nero d’Avola, Perricone, Nerello Mascalese, Grillo, Catarratto e Inzolia. Le viti provengono da antiche piante che la famiglia Sireci ha selezionato nel tempo e riprodotto con le tecniche dell’innesto su pianta selvatica o della propaggine. Si tratta, quindi, di un patrimonio genetico proprio ed esclusivo, una sorta di “copyright”, se volessimo definirlo con un termine moderno.

A Feudo Montoni si presta la massima attenzione al rispetto per la natura, alla sostenibilità e alla tutela del territorio e del paesaggio. Insieme ai vigneti si coltivano cereali antichi, legumi, ulivi, alberi da frutto e ortaggi per mantenere la biodiversità che caratterizza un ambiente sano nel quale ogni organismo può vivere nel migliore dei modi. In cantina si utilizzano tecniche di vinificazione che tendono a ridurre al minimo l’intervento umano e a preservare le peculiarità uniche della materia prima. Le uve, raccolte solo quando ritenute mature in base all’assaggio, vengono vinificate entro un’ora dal taglio con fermentazioni alcoliche da lieviti indigeni e, successivamente, malolattiche spontanee. L’uso del legno è sempre contenuto per non sovrastare gli aromi tipici dei vini, le stabilizzazioni tartariche si svolgono naturalmente in inverno, le decantazioni avvengono per gravità e, soprattutto, si aspetta la giusta evoluzione nel tempo senza alcuna particolare fretta. Ogni anno vengono prodotte 240 mila bottiglie, divise tra le etichette di una gamma composta da vini rossi, bianchi e un rosato, tutti monovitigno, più due passiti, uno bianco e uno rosso.

Abbiamo degustato il Sicilia Doc Nero d’Avola Vrucara, vino top dell’azienda che con l’annata 2019 compie, a nostro parere, un ulteriore balzo in avanti in termini di equilibrio e precisione espressiva, regalandoci una delle più performanti versioni di sempre. E’ fatto con uve provenienti dall’omonimo cru, così denominato per la presenza intorno ai filari di un cespuglio spontaneo conosciuto come “vruca” nel dialetto locale. Questo vigneto si estende su terreni argillosi-sabbiosi ad un’altitudine di 500 metri sul livello del mare con esposizione est. Le viti, allevate ad alberello con densità di 2.600 ceppi per ettaro, sono prephylloxera e vengono considerate la “pianta madre” di Feudo Montoni poiché contengono quell’antico codice genetico che viene conservato qui da secoli (si accenna alla presenza di questa coltura nel De Naturali Vinorum Historia del 1590). La vendemmia viene effettuata manualmente in piccole cassette. La vinificazione prevede fermentazione alcolica con 30 giorni di macerazione sulle bucce in vasca di cemento, dove successivamente si svolge la malolattica. Per la pigiatura si utilizza un antico torchio in legno. Il vino ottenuto affina 36-40 mesi in cemento, 4-6 mesi in botte e infine circa un anno in bottiglia.

Nel calice il Vrucara 2019 si presenta di colore rosso rubino intenso. E’ elegante, profondo e variegato all’olfatto con sentori di amarena matura, piccoli frutti scuri, prugna fresca, radici, un cenno di cuoio, una nota dolce che ricorda la bacca di vaniglia e un tocco balsamico. Notevoli l’integrità e le definizione dei profumi in un profilo fortemente identitario che si distingue per finezza, pur non mancando di ricchezza aromatica. E’ vivo e strutturato al palato, dove risulta giocato tra un’ottima acidità che accompagna il sorso dall’inizio alla fine e piacevoli morbidezze, in una progressione regolare che vede pienezza e, nello stesso tempo, agilità. Compatti, vellutati e ben integrati i tannini. Chiude molto lungo con un finale teso nel quale tornano le note di frutta scura. Un vino completo e appagante che rappresenta senza alcun dubbio uno dei grandi rossi siciliani da Nero d’Avola. Bevetelo con le pietanze importanti a base di carne, con i formaggi stagionati e con quello che più vi piace.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Feudo Montoni
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