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Vino della settimana

Sicilia Doc Nero d’Avola Triskelè 2021 di Duca di Salaparuta

11 Gennaio 2025
Duca di Salaparuta - Triskelè 2021 - Etichetta Duca di Salaparuta - Triskelè 2021 - Etichetta

Duca di Salaparuta appartiene oggi alla famiglia Reina (Illva Saronno Holding), proprietaria del gruppo che riunisce tre marchi storici della Sicilia vitivinicola, Corvo e Duca di Salaparuta, nati nel 1824 e Florio, le cui origini risalgono al 1833. La filosofia produttiva del nuovo corso, iniziato ormai da diversi anni, mira a rafforzare il legame con il territorio attraverso progetti rivolti alla profonda conoscenza delle varie aree e dei vitigni che meglio si adattano alle numerose tipologie di suolo e ai particolari microclimi. I vigneti sono distribuiti in tre tenute situate in zone della Sicilia profondamente differenti tra di loro: la Tenuta di Risignolo a Salemi, nella parte occidentale dell’Isola, dove si coltivano Insolia, Zibibbo e Grillo, la Tenuta di Suor Marchesa nella zona di Riesi in provincia di Caltanissetta, con una vasta superficie dedicata al Nero d’Avola, insieme al quale troviamo quote molto più piccole di Vermentino e Sauvignon Blanc e la Tenuta di Vajasindi a Castiglione di Sicilia, sul versante nord dell’Etna, dove ci sono Nerello Mascalese e Pinot Nero e si sta portando avanti un progetto in continua crescita. In tutto 150 ettari di superficie vitata per una produzione annua che supera il milione di bottiglie.

Varia e ben articolata la gamma di etichette con vini di diverse tipologie e fasce di prezzo. Abbiamo degustato il Sicilia Doc Nero d’Avola Triskelè 2021, vino che, proprio nel 2024, anno importantissimo per Duca di Salaparuta che festeggia i due secoli di storia, arriva con una nuova etichetta per la quale è stata scelta l’opera Villa Valguarnera dell’artista bagherese Emilio Murdolo, maestro di Renato Guttuso. Si tratta della raffigurazione della residenza estiva della famiglia Alliata a Bagheria, un luogo iconico per l’azienda poiché proprio qui Giuseppe Alliata, Duca di Salaparuta, eseguì la sua prima vinificazione. Questo rosso è fatto con uve Nero d’Avola cento per cento provenienti da vigneti situati in collina a 340 – 350 metri sul livello del mare nella tenuta di Suor Marchesa a Riesi. Poco meno di sei ettari impiantati nel 1997 a spalliera con densità di 6.400 ceppi per ettaro, che si estedono su suoli argillosi particolarmente ricchi di calcare attivo e poveri di sostanza organica. Le rese si attestano tra i 50 e i 60 quintali per ettaro. La vendemmia viene effettuata a mano tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Dopo la selezione su un nastro trasportatore, ha luogo la diraspatura dei grappoli, seguita dalla fermetazone alcolica a temperatura controllata (26-28 gradi centigradi) con macerazione sulle bucce. Vengono fatti diversi delestage. Successivamente, la malolattica viene svolta in vasche di cemento. Il Triskelè matura in barrique di rovere nuove e di secondo passaggio per 10 – 12 mesi. Prima dell’immissione in commercio è previsto almeno un anno di affinamento in bottiglia.

Versato nel calice, fa subito intuire la densità e la ricchezza di un prodotto importante attraverso il suo colore rosso rubino molto carico. Ha un naso complesso, nel quale i profumi di frutta rossa matura, amarena in confettura e prugna in confettura appaiono contornati da sentori di chiodi di garofano, baccelli di vaniglia, tabacco e un tocco di cuoio. E’ un profilo caratterizzato dall’intensità e dalla maturità del frutto con il suo timbro dolce, aspetto che troviamo anche in un palato pieno, strutturato, vivo nell’acidità e dotato di tannini fitti e vellutati e di un finale lungo e fresco su note di frutta scura. Un Nero d’Avola che mostra tutto il calore della Sicilia, esprimendo una potenza ben contollata, lontana da eccessi. Bevetelo con i primi piatti ricchi come i maccheroni al ragù, con carni di vario genere arrosto o al forno, oppure con formaggi a media e a lunga stagionatura. Provatelo anche con la “tunnina ammuttunata”, ricetta tipica siciliana a base di tonno al sugo, non vi deluderà.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Duca di Salaparuta
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Casteldaccia (Pa)
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