La tenuta del Castello di Montepò è una grande e antica proprietà che si estende nel territorio di Scansano, piccolo centro situato nel cuore della Maremma Toscana. Qui Jacopo Biondi Santi e il figlio Tancredi continuano la tradizione di una famiglia che occupa un posto di assoluto rilievo tra i nomi che hanno fatto la storia del vino italiano. Tancredi e Franco Biondi Santi, rispettivamente nonno e padre di Jacopo, hanno portato il Brunello di Montalcino ai vertici del panorama mondiale con i loro vini della Tenuta Greppo, oggetti di culto per gli appassionati di tutto il mondo e per gli addetti ai lavori. Questo nuovo progetto nasce all’inizio degli anni ’90 con la produzione del Sassoalloro, un Sangiovese in purezza a cui fanno seguito negli anni successivi altre etichette. A Montepò l’importante eredità familiare viene coniugata con una visione moderna che si avvale di strumenti scientifici finalizzati alla profonda comprensione del territorio e della sua influenza sulla crescita della vite e sulle caratteristiche del prodotto finale. Attraverso uno studio molto complesso si è arrivati alla perfetta conoscenza di ogni singola piccola area dal punto di vista microclimatico e pedologico.
I vigneti si estendono complessivamnte per 60 ettari. In essi vengono coltivati Sangiovese Grosso (clone BBS11), Cabernet Sauvignon e Merlot. Sono 390 mila le bottiglie che annualmente vengono fuori dalla cantina. La gamma dei vini è composta da diversi rossi: oltre al Sassoalloro che rappresenta la quota numericamente più cospicua della produzione e alla sua versione Oro, troviamo lo Schidione, blend delle tre varietà presenti nelle vigne, un Morellino di Scansano e alcuni cru come il Fontecanese, il Maceone e il Poggioferro (questi ultimi due da Sangiovese BBS11). Nato in tempi recenti per celebrare il trentennale del Sassoalloro (1991-2021), vino simbolo dell’azienda, il Sassoalloro Oro è frutto di diversi anni di studi portati avanti da Jacopo e Tancredi Biondi Santi insieme all’enologo Donato Lanati. E’ ottenuto da uve Sangiovese Grosso BBS11 (Brunello Biondi Santi clone numero 11), una specificità di proprietà della famiglia. Il vigneto è quello dell’Aia di San Clemente, 6 ettari a Montepò esposti a est e sud est con pendenza del 17 per cento. Le viti di oltre 15 anni di età vengono allevate a cordone speronato singolo su un terreno costituito da galestro. La densità d’impianto è di poco superiore ai 6 mila ceppi per ettaro, mentre le rese si attestano intorno ai 41 quintali per ettaro (ogni vite produce circa 780 grammi di uva). La vendemmia viene effettuata manualmente in cassette intorno a metà settembre (il 16 nel 2020). La vinificazione prevede fermentazione alcolica a temperatura controllata in tini di acciaio inox, dove si svolge anche la malolattica. Il vino ottenuto matura per 16 mesi in barrique francesi e botti di rovere di Slavonia da 28,5 ettolitri. Prima dell’immissione in commercio è previsto un periodo di affinamento in bottiglia di almeno 6 mesi.
Il 2020 da noi degustato si presenta di colore rosso rubino carico, leggermente tendente al granato. Ha un naso fine e intenso nel quale nitidi sentori di frutta matura come amarena, fragola di bosco, prugna e ribes sono affiancati da note di spezie dolci, un tocco terroso e sottili richiami balsamici di eucalipto. Al palato è fresco, equilibrato, giustamente strutturato e provvisto di tannini fitti e setosi. Si distende in una progressione ordinata che conduce ad un lungo finale cartterizzato dalla presenza di note fruttate scure. E’ un rosso ben fatto che si distingue per la buona acidità e la qualità dei tannini, riuscendo a regalare piacevolezza senza essere mai difficile da bere e risultando versatile negli abbinamenti. Bevetelo con primi piatti ricchi della cucina di terra, grigliate di carne di ogni genere e formaggi a media o a lunga stagionatura.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Jacopo Biondi Santi – Castello di Montepò
Strada Montepò – Scansano (Gr)
T. 0564 580231
info@biondisantimontepo.com
www.castellodimontepo.it