Abraxas, azienda tra le più importanti dell’isola di Pantelleria con un passato ricco di successi, vede oggi un nuovo corso grazie alla volontà della famiglia Scudieri di valorizzare i territori di pregio per la produzione vinicola in Sicilia e nel resto d’Italia. Il progetto “Tenute Scudieri”, portato avanti con la collaborazione della Famiglia Cotarella, si fonda sull’idea di recuperare e conservare le pratiche agricole del luogo e le colture autoctone, con uno sguardo attento rivolto alla sostenibilità ambientale. Il cuore pulsante di Abraxas è la cantina, un edificio perfettamente integrato nel paesaggio circostante, che sorge sui pendii di Montagna Grande, a circa 370 metri sul livello del mare. I vigneti si estendono per 16 ettari, distribuiti in diverse aree che vanno da contrada Bukkuram alle alture di Vipera e Randazzo. Accanto allo Zibibbo (Moscato di Alessandria), vitigno principe dell’Isola, vengono coltivate varietà alloctone come Viognier, Syrah, Nero D’avola, Alicante e Cabernet Franc. Attualmente vengono prodotte 55 mila bottiglie l’anno. L’intera filiera, dalla coltivazione della vite all’imbottigliamento, viene realizzata a Pantelleria.
Varia la gamma di etichette con 7 referenze che interpretano il terroir pantesco sia nel modo più classico che con vini originali e interessanti: due passiti, tre rossi, di cui uno da Nero d’Avola vendemmiato tardivamente, un rosato e un bianco secco. Abbiamo degustato il Passito di Pantelleria Doc Sentivento 2017, il vino che più rappresenta l’Isola con le sue tradizioni, i suoi profumi e i suoi sapori unici. E’ ottenuto da Zibibbo cento per cento proveniente da vigneti situati su terrazzamenti esposti a sud e sud est nelle contrade Bukkuram, Barone e Mueggen. Qui troviamo suoli tendenzalmente sabbiosi di natura vulcanica. Il sistema di allevamento utilizzato è il tipico alberello pantesco, tecnica agricola che dal 2014 è patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco. Le rese si attestano intorno ai 50 quintali per ettaro. Dopo la raccolta manuale, una parte delle uve viene messa ad appassire al sole (per circa 20 giorni) e il resto va incontro alla vinificazione. Successivamente, l’uva passa viene aggiunta al mosto in fermentazione e, svolta la quantità di zuccheri desiderata, viene lasciata a macerare per alcune settimane in modo da poter cedere tutto il corredo aromatico.
Il colore che osserviamo nel calice dopo aver versato il Passito di Pantelleria Sentivento è un giallo ambrato intenso con riflessi topazio. Ricco e complesso il naso che è dominato da netti sentori di uva sultanina, fichi secchi e confettura di albicocca, arricchiti da richiami di scorza d’arancia candita, zucchero caramellato e un tocco di ago di pino che aggiunge freschezza. C’è opulenza, ma anche armonia. Il sorso è ampio, denso, potente, con la nota dolce che risulta tanto presente quanto in equilibrio con le altre componenti. Quasi infinita la persistenza. Può essere abbinato ai dolci secchi a base di mandorle, oppure a diverse tipologie di formaggi stagionati e erborinati. Va benissimo anche da solo a fine pasto o come vino da meditazione.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Abraxas
Contrada Kuddia Randazzo
Pantelleria (Tp)
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