Marramiero sorge a Rosciano, piccolo centro della provincia di Pescara il cui territorio ricade nella parte interna delle Terre dei Vestini, una delle sottozone della Doc Montepulciano d’Abruzzo. Ci troviamo in un’area collinare che degrada verso la costa adriatica ed è protetta a sud dal massiccio della Maiella e a ovest dal Gran Sasso. L’azienda è guidata da Enrico Marramiero che continua il lavoro cominciato dal padre Dante all’inizio degli anni ’90, seguendo una filosofia basata su principi molto precisi. L’obiettivo è quello di fare vini di alta qualità coniugando tradizione e innovazione, con uno sguardo particolare rivolto alla sostenibilità ambientale, sia in vigna che in cantina. Fondamentale è la cura di ogni particolare, dalla vendemmia alla cernita degli acini per mezzo della selezionatrice ottica, ai differenti metodi di vinificazione e agli specifici affinamenti. I vigneti, 55 ettari in totale, sono distribuiti in diverse tenute. Tre si trovano nel territorio di Rosciano: Sant’Andrea con 26 ettari vitati situati a 260 metri sul livello del mare, Milano, 21 ettari a 180 metri di altitudine e Tratturo, a 130 metri, dove ci sono 3 ettari di vigna e 700 alberi di olivo. A queste si aggiunge una quarta proprietà, Amarello, situata a 380 metri sul livello del mare nel comune di Ofena in provincia dell’Aquila.
Si coltivano gli autoctoni Montepulciano, Trebbiano e Pecorino accanto a vitigni alloctoni come Chardonnay e Pinot Nero e all’antica varietà Maiolica, recentemente riscoperta e impiantata in un vigneto sperimentale. Sono circa 600 mila le bottiglie prodotte ogni anno. Varia la gamma di etichette con diverse linee: la classica, le selezioni, le riserve numerate, gli spumanti e le specialità. Abbiamo degustato uno dei vini di punta, il Montepulciano d’Abruzzo Doc Terre dei Vestini Riserva Inferi 2019. Prodotto sin dalla nascita della cantina nel 1993, racchiude in sé la storia di Marramiero, il suo stile e il forte legame con il territorio. E’ ottenuto da uve Montepulciano in purezza provenienti da vigneti situati nel comune di Rosciano, all’interno delle tenute Sant’Andrea e Milano. Le viti, allevate a guyot, crescono su terreni ricchi e profondi di natura tendenzialmente argillosa. Il processo di vinificazione prevede un affinamento che si protrae complessivamente per 40 mesi. All’inizio c’è una lunga macerazione in fermentatori Ganimede, poi un passaggio in acciaio inox, la successiva maturazione in barrique di rovere e infine almeno 6 mesi di permanenza in bottiglia.
Nel calice il Montepulciano d’Abruzzo Inferi si presenta di colore rosso rubino molto carico con tenui riflessi granato. Ha un naso ricco, intenso e variegato, nel quale i sentori di frutta rossa in confettura, prugna e marasca sotto spirito risultano ben armonizzati con note vanigliate e cenni di cuoio e cioccolato. Si tratta di un profilo caratterizzato dalla maturità del frutto, ma anche da una perfetta integrità, lontana da eccessi o sbavature. Il sorso è potente, ben strutturato, morbido, avvolgente, provvisto di tannini vellutati che appaiono ben integrati e molto lungo. Non manca la giusta acidità che conferisce freschezza e slancio. Davvero ben fatto, è un rosso incisivo e completo che mostra una forza notevole, ma anche un ottimo equilibrio. Sarà interessante seguirlo nella sua lunga evoluzione. Bevetelo con le carni rosse, l’agnello, la selvaggina e i formaggi stagionati. Non teme affatto gli abbinamenti impegnativi e i sapori forti.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Marramiero
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