L’azienda Cambrìa sorge a Furnari, piccolo centro della provincia di Messina situato nella fascia costiera tirrenica. La sua storia ha radici risalenti al 1864, anno in cui Matteo Cambria inizia a vendere il vino prodotto da un piccolo vigneto e fino ad allora usato per il consumo familiare. Successivamente, la cantina passa da una generazione all’altra, incrementando costantemente la sua attività. Nel 1985 la svolta importante: la guida dell’azienda passa a Franco e Nino Cambria, rispettivamente responsabile della produzione e direttore generale. E’ l’inizio di un grande rinnovamento che investe tutti i settori, dalla viticoltura al marketing. Presto comincia a prendere forma un progetto il cui sviluppo continua ancora oggi, caratterizzando fortemente l’identità di Cambria: valorizzare al massimo l’antico vitigno autoctono Nocera che qui ha trovato il suo terroir d’elezione.
Siamo nell’area della Doc Mamertino, all’interno di un territorio le cui tradizioni viticole si perdono nella notte dei tempi. I vigneti si estendono per 25 ettari, coprendo un range di altitudini che va da 100 a 350 metri sul lilivello del mare. Si trovano tutti nel comune di Furnari, distribuiti in diverse tenute: Mastronicola, Masseria, Cinque Fontane, Cutrignolo e Frassini. In essi si coltivano vitigni autoctoni come Nocera, Nero d’Avola, Nerello Mascalese e Grillo, insieme a piccole parcelle di Chardonnay e Syrah. Importante la collaborazione dell’enologo Vito Giovinco, stimato professionista che opera in diverse zone della Sicilia. Sono circa 95 mila le bottiglie prodotte ogni anno. Articolata la gamma di etichette con le più rappresentative che vedono il Nocera declinato in tutte le tipologie: nei due Mamertino Doc, il Giulio Cesare e la Riserva Mamertinvm, in purezza nel Mastronicola, in blend con Syrah o Nerello Mascalese nel Rosso del Levriero e nel Masseria delle Colline Furnaresi, nello spumante Metodo Classico Rosè Fin Che Venga e nel passito Kio.
Il Mamertino Rosso Doc Riserva Mamertinvm 2011 è il vino di punta dell’azienda, la sintesi delle potenzialità del territorio di Furnari. Nasce dal progetto ambizioso di proporre qualcosa che sia in grado di sfidare il tempo, confrontandosi con i grandi rossi da invecchiamento prodotti in Italia e nel resto del mondo. Questa prima edizione esce a 12 anni dalla vendemmia e coincide proprio con l’annata in cui nacque il Giulio Cesare, rinomato Mamertino Doc di Cambria che da tempo riscute successi in diversi mercati. E’ fatto con Nero d’Avola per il 60 per cento più un 40 per cento di Nocera. Le uve provengono da vigneti dalla tenuta di Masseria sui quali si è effettuata una vendemmia verde molto spinta (ha raggiunto quasi il 50 per cento di abbattimento dei grappoli) al fine di ottenere una maggiore concentrazione di sostanze aromatiche e un grado alcolico importante. Molto lungo il periodo di permanenza in legno: questo vino matura 36 mesi in barrique di rovere francese a media tostatura per poi passare in una botte da 1.000 litri, dove resta per almeno altri 36 mesi. Prima dell’immissione in commercio sono previsti minimo 2 anni di affinamento in bottiglia.
Passiamo alla degustazione. Il colore che osserviamo nel calice dopo aver versato il Mamertinvm è un rosso granato molto carico che già ci lascia immaginare la ricchezza e la consistenza di quello che berremo. Intensità, complessità, ma anche una buona finezza caratterizzano il bouquet che spazia dalla ciliegia sotto spirito alla prugna disidratata e alle fragole di bosco in confettura, arricchendosi poi con sentori di spezie dolci, macchia mediterranea, un cenno scuro di china e una nota balsamica che si esprime principalmente su profumi di aghi di pino. Notevole la varietà di sfumature in un profilo ampio e armonico. Il sorso regala freschezza in ingresso, acquistando subito dopo potenza e avvolgenza grazie alla pienezza del gusto, all’ottima struttura e a tannini vellutati che trasmettono una piacevole sensazione di morbidezza. Leggermente sapido il finale nel quale torna la frutta scura che qui appare più spostata sulla sua parte dolce. Molto lunga la persistenza. Si tratta di un rosso importante, destinato alle grandi occasioni. Darà il meglio di sé in abbinamento a piatti elaborati a base di carni rosse o selvaggina.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Cambria
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