Accornero è un’azienda familiare piemontese, la cui storia trova le sue radici alla fine dell’800, quando gli antenati degli attuali titolari iniziarono l’attività di viticoltori. Dopo diversi anni, il primo a vinificare le proprie uve fu Giulio Accornero nel 1957. Successivamente, i figli Ermanno e Massimo diedero continuità al progetto rivolto alla produzione di vini di grande qualità. Ci troviamo a Vignale Monferrato, piccolo centro della provincia di Alessandria che si trova nel cuore di un’area vinicola di pregio e grande tradizione. E’ il Monferrato Casalese, territorio prevalentemente collinare di origine marina composto da marne arenacee e calcaree del Miocene, dette anche “terre bianche”, ricche di conchiglie fossili. Qui si ottengono vini molto colorati, corposi e longevi. Oggi i vigneti di Accornero si estendono complessivamente per 25 ettari, all’interno dei quali si coltivano diversi vitigni con in testa quelli tipici del territorio, Barbera e Grignolino. Proprio quest’ultimo occupa un posto importante nella produzione dell’azienda che ha sempre creduto nel suo valore.
Per questo motivo a metà anni Duemila è stato ripreso il metodo antico di vinificazione in legno e nel 2015, insieme ad altri produttori, è stata fondata l’associazione Monferace con l’obiettivo di valorizzare il vitigno e portare avanti l’idea del ritorno del Grignolino storico. Fondamentale la collaborazione di Mario Ronco, stimato enologo fermamente convinto delle potenzialità del Monferrato. Ogni anno vengono prodotte circa 100 mila bottiglie. Varia la gamma dei vini con diverse etichette in larga parte di rossi. Ci è piaciuto molto il Grignolino Monferrato Casalese Doc Riserva Bricco del Bosco Vigne Vecchie 2019, un rosso caratterizzato dal gusto di stampo antico che oggi, però, risulta più attuale che mai grazie alla sua personalità precisa e al suo timbro territoriale. Prodotto per la prima volta nel 2006, è ottenuto da uve Grignolino cento per cento provenienti dalle vecchie viti del Bricco del Bosco, un vigneto piantato nel 1961 a 230 metri sul livello del mare con esposizione sud est nel comune di Vignale Monferrato (foglio di mappa n. 1, particelle 356, 357, 361, 362). Il sistema di allevamento utilizzato è la spalliera con potatura invernale a guyot e potatura verde la prima settimana di agosto con diradamenti sulle uve. Le rese si attestano intorno ai 35 ettolitri per ettaro. La vinificazione prevede una fermentazione con 40 giorni di mcerazione sulle bucce. Il vino matura 30 mesi in tonneau di rovere francese e poi resta in bottiglia altri 24 mesi prima di essere immesso in commercio.
Nel calice il Bricco del Bosco Vigne Vecchie 2019 si presenta di colore rosso granato scarico. Ha un naso complesso nel quale i profumi di fiori appassiti e piccoli frutti si arricchiscono di spezie con il pepe in evidenza, sottili note di terra e radici e un piacevole tocco balsamico. Si tratta di un profilo elegante, etereo, che non fa leva sull’intensità, ma su armonia, compostezza e ricchezza di sfumature. Il sorso è vibrante di acidità, snello, soprattuttto in ingresso, per diventare subito dopo più consistente in un tannino fitto e vellutato molto ben estratto. Ottimo l’equilibrio con l’alcol che incide più con la morbidezza che con il calore. Chiude lungo e fresco su note di frutta scura. Può essere abbinato a numerosi piatti a base di carne, dagli arrosti ai bolliti e alle preparazioni elaborate dal gusto deciso. Da provare anche con salumi saporiti e con varie tipologie di formaggi.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Accornero
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