La storia di Tenute Bradascio inizia nel 2009 con l’acquisto di Masseria Cavallerizza, una tenuta storica fatta costruire intorno al 1400 da Alfonso I d’Aragona, che possedeva un allevamento di cavalli di razza Murgese a Monopoli. La proprietà si trova nell’alta murgia, all’interno del territorio di Gioia del Colle, proprio nelle adiacenze del parco archeologico di Monte Sannace, luogo dove più di duemila anni fa vivevano i Peuceti, un popolo italico che già allora coltivava la vite e produceva vino, come testimoniano le numerose anfore rinvenute. Il progetto inizia con la ristrutturazione dalla quale nasce Masseria Stella, una struttura destinata all’ospitalità rurale per accogliere turisti che amano la bellezza e la tranquillità della campagna. Con il tempo, però, inizia a prendere corpo l’idea di una propria produzione vinicola e nel 2020 nasce l’azienda Tenute Bradascio.
I vigneti, tutti coltivati in biologico, si estendono complessivamente per 7 ettari. In essi troviamo Primitivo, la varietà di gran lunga più importante (occupa tre diverse aree), insieme a quote più piccole di Fiano e Susumaniello. La filosofia produttiva mira a coniugare tradizione e innovazione per interpretare al meglio il territorio attraverso vitigni autoctoni, coltivati con tecniche che siano in grado di rispettare le caratteristiche dei suoli e il clima locale. Grande importanza viene data alla sostenibilità ambientale: si usano pannelli fotovoltaici, si attua un razionale risparmio energetico e vengono messe a punto strategie per il recupero delle acque. Ambiente, storia e tecniche moderne convergono così verso un preciso risultato: fare vini dalla forte identità. Sono 20 mila le bottiglie prodotte annualmente.
Abbiamo degustato il Gioia del Colle Doc Primitivo Le Graie 2022, un rosso creato con l’obiettivo di esprimere in maniera forte il legame con i luoghi di provenienza, cosa che si può intuire già dall’etichetta nella quale vediamo un elemento architettonico ritrovato a Monte Sannace che raffigura le gorgoni e che oggi viene custodito nel museo del parco archeologico. Le uve, Primitivo cento per cento, provengono da vigneti a guyot di 6 anni di età e da alberelli di 20 anni, situati ad un’altitudine di 390 metri sul livello del mare su suoli calcarei con una notevole presenza di pietre. Molto basse le rese che si attestano sui 50 quintali per ettaro. La vendemmia viene eseguita a fine sembre con una scrupolosa selezione dei grappoli. La vinificazione prevede fermentazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox. Il vino ottenuto matura 6-7 mesi in tonneau di secondo passaggio e poi altri 2 mesi in barrrique, sempre usate. Prima dell’immissione in commercio è previsto circa un anno di affinamento in bottiglia.
Nel calice il Primitivo Le Graie 2022 si presenta di colore rosso rubino molto carico, leggermente tendente al porpora sull’unghia. Ha un naso intenso e variegato, nel quale la frutta rossa e scura matura è affiancata da decisi sentori di erbe aromatiche con il timo e la maggiorana in evidenza, una nota di oliva nera molto caratterizzante e una speziatura dolce. E’ un profilo di stampo mediterraneo che vede la ricchezza e la solarità dei profumi combinarsi con una parte più fresca. L’assaggio evidenzia un palato morbido, ben strutturato e persistente che non manca della giusta acidità. Pieno il gusto che vira sul lato dolce della frutta e sulla vaniglia, molto presente anche al retronaso. Chiude su note di frutta scura e macchia mediterranea. Si tratta di un rosso che conferma il valore del territorio di Gioia del Colle, area in cui il Primitivo riesce ad esprimersi sia in potenza e ricchezza che in freschezza ed energia, mostrando una multidimensionalità che lo rende davvero interessante. Può essere abbinato a grigliate di carne di ogni genere, maiale al forno, selvaggina e formaggi stagionati.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Tenute Bradascio
Strada vicinale Cavallerizza, 281
Gioia del Colle (Ba)
T. 375 6651278
vinitenutebradascio@gmail.com
www.masseriastella.it