Le Monde, cantina che prende il nome dalla località in cui si trova, è situata nella parte occidentale del Friuli Venezia Giulia, in un lembo della provincia di Pordenone compreso tra i fiumi Livenza e Meduna. Fondata nel 1970, oggi vede un nuovo corso iniziato nel 2008, anno in cui Alex Maccan, imprenditore nel settore dell’arredo, la rileva per farne un’azienda votata alla qualità, dove produrre il vino secondo le sue idee. Il progetto è portato avanti insieme ad un team affiatato che vede tra i componenti la moglie Marta Paladin, il responsabile commerciale Massimo Furlan, l’enologo Giovanni Ruzzene e l’agronomo Andrea Pittana.
La proprietà si estende su una superficie di 160 ettari di cui 100 vitati. Di questi 30 si trovano a Le Monde, zona che può essere considerata un vero e proprio cru, mentre gli altri sono distribuiti tra i vicini comuni di Brugnera e Pasiano. Nel 2021 c’è stata un’ulteriore espansione con l’acquisto dell’azienda La Ponca nel Collio, area rinomata per la produzione di grandi bianchi. Vengono coltivate sia varietà autoctone come Friulano, Refosco e Ribolla Gialla che vitigni internazionali. Le pratiche agricole vengono svolte con grande rispetto per la natura: Vigneti Le Monde aderisce alla certificazione Sqnpi (Sistema di qualità nazionale produzione integrata) che promuove una viticoltura “ragionata”, basata su scelte mirate e consapevoli. In cantina si cerca di intenrvenire il meno possibile per rispettare al massimo integrità e salubrità dei vini. Per questo motivo vengono impiegate sempre basse quantità di solfiti.
La produzione complessiva si aggira intorno alle 700 mila bottiglie l’anno con il 30 per cento di vendite in Italia e il 70 per cento all’estero nei mercati di 40 Paesi. La gamma di etichette conta numerose referenze, tutte da monovitigno, divise in varie linee: vini bianchi, vini rossi, spumanti e la prestigiosa collezione Le Icone. Di quest’ultima fa parte il Friuli Doc Chardonnay Pratum 2020, una delle massime espressioni dello stile Le Monde. E’ frutto di vigneti allevati a guyot con densità di 4.300 ceppi per ettaro su terreni di natura argilloso-calcarea. Le uve, vendemmiate durante la seconda decade di settembre, vengono diraspate delicatamente e poi lasciate a macerare per un breve periodo. Segue la fermentazione alcolica a temperatura controllata. Il vino ottenuto affina per qualche mese sulle fecce nobili. Prima dell’immissione in commercio è prevista una lunga permanenza in bottiglia. Nel calice lo Chardonnay Pratum si presenta di colore giallo dorato carico. E’ intenso all’olfatto con profumi di frutta a polpa gialla matura come pesca e albicocca, poi un tocco di ananas e note dolci di crema e vaniglia che risultano ben integrate nel bouqet. E’ evidente un profilo ricco e solare, caratterizzato da pulizia e armonia. Il sorso è ben strutturato, avvolgente e dotato di un gusto pieno. Si distende con regolarità fino alla chiusura minerale, risultando incisivo e mai troppo largo. Notevole la persistenza. Uno Chardonnay ben fatto che fa leva sul grande equilibrio tra corpo e forza aromatica da una parte e buona acidità e sapidità dall’altra. Può essere abbinato a diversi piatti della cucina di mare, compresi quelli dal gusto deciso, alle carni bianche e ad antipasti e primi di vario genere della cucina di terra. Da provare anche con i formaggi freschi.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Le Monde
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