Restivo Wine nasce nel 2019 sul versante nord dell’Etna per volontà di Francesco Restivo Graci, giovane imprenditore che rappresenta la quarta generazione di una storica famiglia di gioiellieri. L’idea è quella di creare qualcosa di proprio in un territorio unico come quello del Vulcano, un posto che affascina, rapisce e difficilmente si dimentica. Il progetto parte dal recupero delle strutture esistenti e dei vigneti in contrada Arcuria a Passopisciaro, per poi svilupparsi con nuovi impianti e crescere nei successivi anni. Si inizia così con il restauro di un vecchio palmento e la creazione di sei suite. La proprietà si estende per 56 ettari in diverse aree di pregio nel comune di Castiglione di Sicilia. Oltre al nucleo principale con la maggiore estensione di vigneti che è situato in contrada Arcurìa ad un’altitudine di 600 metri sul livello del mare, troviamo parcelle anche nella vicina contrada Feudo di Mezzo, un po’ più in basso a Pietramarina, Verzella e Mille Cocchita, poi in contrada Barbabecchi ad altitudini che si aggirano intorno ai 900 metri e in contrada Calderara e Allegracore nel comune di Randazzo, a circa 700 metri sul livello del mare. Gli ettari vitati sono attualmente 23, di cui 15 in produzione, ma si prevede di arrivare in tempi non lunghissimi a oltre 40.
Per quanto riguarda i sistemi di allevamento, ci sono viti ad alberello e impianti a spalliera con densità rispettivamente di 8.000 e 5.500 ceppi per ettaro. Il 60 per cento delle uve coltivate è costituito da varietà a bacca rossa, Nerello Mascalese più una piccola quantità di Nerello Cappuccio e Pinot Nero, mentre la restante parte è divisa tra vitigni a bacca bianca: Carricante, Catarratto e Chardonnay. L’obiettivo di Francesco è quello di realizzare una produzione di alta qualità valorizzando le tipicità delle varie vigne. Un percorso importante in cui si sta investendo molto senza lasciare nulla al caso, cosa immediatamente comprensibile se si considera la collaborazione di un enologo come Riccardo Cotarella, professionista di primissimo piano e fama internazionale che non ha certo bisogno di presentazioni. I primi vini arrivati sul mercato sono un Etna Rosato e, alcuni mesi dopo, un Etna Bianco, entrambi frutto della vendemmia 2022. Presto potremo assaggiare l’Etna Rosso e prossimamente ci sarà uno spumante Metodo Classico, anche se siamo sicuri che le novità non si fermeranno qui e ci aspettiamo altre etichette, magari da singoli cru. Con l’annata 2022 sono state prodotte circa 28 mila bottiglie, numero che, chiaramente, è destinato a salire.
Abbiamo degustato l’Etna Bianco Doc Contrada Arcurìa 2022, un vino davvero ben fatto che sottolinea l’esordio convincente di un’azienda che punta decisamente in alto. E’ ottenuto da uve Carricante in purezza provenienti da viti ad alberello di circa 35 anni di età che costituiscono parte dei vigneti presenti da tempo in contrada Arcurìa. La vendemmia viene effettuata ad ottobre. Seguono vinificazione, maturazione in barrique di rovere francese e un breve periodo di affinamento in bottiglia. Nel calice l’Etna Bianco Contrada Arcuria si fa subito apprezzare per il suo bel colore, un giallo paglierino intenso e brillante. Ha un naso fine e variegato nel quale i profumi floreali con la ginestra in evidenza si combinano con sentori di pesca, susina gialla, note agrumate e un tocco di erbe aromatiche. Armonia e nitidezza caratterizzano un profilo giovanile che vira più sui toni dolci, mantenendo freschezza e una perfetta integrità. Il sorso ricalca il naso, soprattutto per precisione e regolarità. E’ vivo nell’acidità, ben calibrato nella consistenza, agile e lunghissimo. Teso e spiccatamente sapido il finale. Un bianco dall’anima vulcanica che combina molto bene carica aromatica e slancio, mostrando interessanti potenzialità evolutive. Bevetelo con i piatti della cucina di mare, dagli antipasti a base di molluschi e crostacei ai secondi di pesce, compresi quelli dal gusto intenso. Provatelo anche con le preparazioni a base di verdure e ortaggi, oppure sperimentate secondo la vostra fantasia poiché si tratta di un bianco che non teme affatto gli abbinamenti impegnativi.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Restivo Wine
Contrada Arcurìa – Passopisciaro
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