Ci troviamo nel cuore del Chianti, in quelle colline che hanno ispirato tantissimi artisti. Qui sorge Vignamaggio, una fattoria biologica e una cantina storica in attività dal 1404. La tenuta si estende per oltre 400 ettari tra vigneti, orti, giardini tra boschi incantati e ruscelli d’altri tempi. Impossibile non lasciarsi incantare dalle cantine quattrocentesche della villa che costituiscono il punto di partenza di un lungo percorso cominciato più di 600 anni fa. Oggi, l’azienda è una fattoria biologica con una cantina all’avanguardia e produce vini di alta qualità, esprimendo le peculiarità dei diversi terroir della tenuta. La prima attestazione della produzione vitivinicola a Vignamaggio risale al 1404. In una pergamena autografa, Amidio Gherardini – allora proprietario della tenuta con il fratello Accerito – pianificava l’utilizzo delle botti vuote a disposizione e stabiliva quanto vino elargire all’assetato destinatario della lettera.
I vigneti di Vignamaggio coprono una superficie di oltre 70 ettari, coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica. Sangiovese, Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Malvasia Bianca e Trebbiano sono i vitigni principali della tenuta, ma un particolare riguardo è stato rivolto al recupero di alcune varietà di viti locali come il Canaiolo nero e il Mammolo. Nella cantina di Vignamaggio si svolge tutto il processo di vinificazione, dalla selezione delle uve raccolte all’affinamento del vino in barrique e in grandi botti di rovere. Durante la vendemmia, sulla terrazza superiore, che costituisce il tetto della cantina stessa, vengono selezionate le uve; da qui esse scendono per caduta nei serbatoi in acciaio sottostanti, dove inizia il processo di fermentazione. I vini di Vignamaggio vogliono esprimere l’essenza stessa di questo territorio.
Degustiamo il Chianti Classico Docg Terre di Prenzano 2020, rosso che coniuga qualità con quantità di bottiglie prodotte, rappresentando un vero e proprio biglietto da visita dell’azienda. E’ fatto con uve Sangiovese in purezza provenienti da vigneti con un’età media di 20 anni, situati nel territorio di Greve in Chianti, a Prenzano e in altri poderi vicini alla villa rinascimentale dell’azienda (Petriolo, Orto e Poggio Asciutto). Siamo nella zona più alta del nucleo storico della proprietà, area che si caratterizza per terreni con un’abbondante frazione sabbiosa. Le rese si aggirano intorno ai 45 ettolitri per ettaro. I grappoli vengono raccolti manualmente a Prenzano e Petriolo, con la vendemmiatrice a Orto e Poggio Asciutto. La vinificazione prevede diraspatura, poi 10 giorni di fermentazione con macerazione sulle bucce, durante la quale vengono effettuati delestage e rimontaggi. Seguono svinatura, travaso e fermentazione malolattica. Il vino ottenuto matura per 10-12 mesi in botti di rovere da 20 e 40 ettolitri. Prima dell’immissione in commercio è previsto un periodo di affinamento in bottiglia di almeno 3 mesi.
Nel calice il Chianti Classico Terre di Prenzano 2020 si presenta di colore rosso rubino intenso. Ha un naso fine nel quale nitidi profumi di piccoli frutti rossi maturi risultano affiancati da una nota floreale che ricorda la viola mammola e da un cenno mentolato. Il sorso, dotato di viva acidità, snello e equilibrato, procede in maniera ordinata verso un finale di buona lunghezza, mostrando un gusto dominato dal frutto e rinfrescato da un retronaso con la menta ancora più evidente che all’olfatto. Ben integrati i tannini che incidono con delicatezza nella giusta misura. Si tratta di un Chianti Classico ben fatto che vede il suo punto di forza nella facilità di beva e nella piacevolezza immediata che riesce a regalare. Bevetelo con i primi della cucina di terra dal sapore deciso, le grigliate di carni rosse e i formaggi, soprattutto quelli a media stagionatura.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Vignamaggio
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