La Casaccia di Franceschi nasce nel 2015 per iniziativa di Leopoldo Franceschi, affiancato nel progetto dai figli Flavia e Federico, che rappresentano la sesta generazione di viticoltori della famiglia. L’idea è quella di recuperare le zone vocate per la produzione di Sangiovese dai 350 ai 580 metri sul livello del mare. Ci troviamo nelle vicinanze di Sant’Angelo in Colle, frazione di Montalcino situata nella porzione meridionale del territorio comunale. La filosofia aziendale è basata sul rispetto per la natura, il paesaggio e la biodiversità. I vigneti vengono coltivati in modo sostenibile secondo i principi dell’agricoltura biologica (è in atto la conversione, al termine della quale arriverà la certificazione) e in cantina si lavora con interventi minimi per esaltare al meglio le caratteristiche del terroir.
L’azienda si sviluppa in due siti: Podere La Casaccia a Montalcino, dove troviamo 12 ettari di vigneti, di cui 8 in produzione, che si estendono ad altitudini comprese tra 350 e 380 metri sul livello del mare e località Le Spinaie a Cinigiano con 5 ettari vitati ai piedi del Monte Amiata. Si coltiva principalmente Sangiovese Grosso, insieme a quantità più piccole di varietà alloctone come Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Ogni anno vengono prodotte 30 mila bottiglie, divise tra le etichette di una gamma composta dal Brunello di Montalcino, nelle versioni annata e riserva e da tre rossi da vitigni internazionali.
Abbiamo degustato in anteprima il Brunello di Montalcino Docg 2020 che, come previsto dal disciplinare, verrà messo in vendita nel 2025. Le uve, Sangiovese cento per cento, provengono da vigneti piantati nel 2007 a 370 metri sul livello del mare nella parte meridionele del territorio di Montalcino (Sud Ovest alto), su un suolo fatto di sedimenti marini del Pliocene (una miscela di sabbia e argille), ricco di galestro e con la presenza di conchiglie fossili. Il sistema di allevamento utilizzato è il doppio capovolto (guyot modificato) con una densità d’impianto di 5 mila ceppi per ettaro. La vendemmia viene effettuata manualmente ad ottobre in due passaggi, il primo per racccogliere i grappoli più maturi e il secondo dopo 10-15 giorni. In cantina l’uva è sottoposta ad una rigorosa selezione su un nastro trasportatore con selettore ottico. La vinificazione prevede fermentazione spontanea che si protrae circa 20 giorni a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox da 50 e 70 ettolitri con l’utilizzo della macerazione a cappello sommerso. Segue la malolattica che si svolge sempre in acciaio. Il vino ottenuto matura per 36 mesi in botti di rovere da 28 ettolitri. Prima dell’immissione in commercio sono previsti minimo 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Nel calice il Brunello di Montalcino 2020 si presenta di colore rosso rubino intenso, appena tendente al granato. E’ elegante e variegato all’olfatto con un frutto rosso maturo che risulta affiancato da una delicata nota di violetta, sottili sentori che richiamano la terra, le radici e il sottobosco e un piaceevole tocco balsamico. Affascina per raffinatezza e precisione, mostrando una ricercata gamma di sfumature. Il sorso è subito animato da viva acidità, per trovare poi consistenza in un tannino fitto di pregevole qualità che, seppur giovane, appare più vellutato che ispido. Energica e regolare la progressione che conduce ad un finale sapido e molto lungo. Un Brunello di classe: c’è la freschezza, c’è la complessità, ma soprattutto c’è armonia. Non troviamo solisti, ma un’orchestra in cui ogni musicista occupa il posto giusto. Davvero buono. Bevetelo con una bistecca alla fiorentina, piatti importanti a base di carne, selvaggina, oppure con un buon pecorino toscano.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
La Casaccia di Franceschi
Località Podere La Casaccia
Montalcino (Si)
T. 324 7735099
info@lacasacciadifranceschi.it
www.lacasacciadifranceschi.it