Il Poggione è una delle cantine storiche di Montalcino, comune della provincia di Siena tra i più importanti in Italia per la pregevolezza della produzione vinicola. Le sue origini risalgono alla fine dell’80o, quando Lavinio Franceschi, proprietario terriero fiorentino, incuriosito dai racconti di un pastore che portava il bestiame in transumanza proprio in questo territorio, visitò la zona, se ne innamorò subito e acquistò alcuni terreni per dar vita ad un progetto imprenditoriale agricolo. Il Poggione fu tra i primi a commercializzare il Brunello di Montalcino agli inizi del 900 e fu uno dei membri fondatori del Consorzio. Oggi l’azienda appartiene a Leopoldo e Livia Franceschi, discendenti di Lavinio ed è diretta da Fabrizio Bindocci, inesauribile professionista innamorato della sua terra che lavora qui dal 1976.
Ci troviamo sul versante meridionale dell’area della Docg Brunello di Montalcino, nella frazione di Sant’Angelo in Colle, piccolo borgo medievale intorno al quale si sviluppa la tenuta di oltre 500 ettari, di cui 140 di vigneti e 50 di oliveti. Oltre al Sangiovese, varietà principe di quest’area, vengono coltivati Merlot, Cabernet Sauvignon, Vermentino, Chardonnay, Moscato bianco, Trebbiano e Malvasia. Si è sempre praticata un’agricoltura diversificata che vede varie colture affiancare le viti. Dal 2022 è in corso la conversione al biologico. Nella nuova cantina, ultimata nel 2004, vengono utilizzate tecnologie moderne per vinificare al meglio la preziosa materia prima, ponendo sempre grande attenzione al rispetto della tradizione.
La produzione annua si aggira intorno alle 600 mila bottiglie. Varia la gamma dei vini con al vertice due Brunello di Montalcino (uno Riserva fatto con le uve della rinomata Vigna Paganelli), un Rosso di Montalcino, alcuni vini Igt, uno spumante, un Vin Santo e un Moscadello di Montalcino. L’annata 2019 del Brunello di Montalcino Docg da noi degustata conferma la costanza qualitativa di un vino sempre più apprezzato in tutto il mondo, che può vantare anche una buona disponibilità di bottiglie, cosa non comune per questa denominazione. E’ fatto con Sangiovese cento per cento proveniente da vigneti situati ad altitudini comprese tra 150 e 450 metri sul livello del mare e impiantati a doppio capovolto e cordone speronato. Per questa etichetta vengono selezionate le parcelle più vecchie (almeno 20 anni). La vendemmia, eseguita manualmente, nel 2019 è iniziata il 18 settembre, leggermente in ritardo rispetto alle annate precedenti. Le uve raccolte erano in perfette condizioni, sane e mature. La vinificazione prevede 15-20 giorni di fermentazione a cappello sommerso con lieviti indigeni in vasche di acciaio inox alla temperatura controllata di 25-28 gradi centigradi. Dopo la malolattica che si svolge sempre in acciaio, il vino matura in botti di rovere francese da 33 e 52 ettolitri per circa 36 mesi e poi affina in bottiglia per un lungo periodo.
Versato nel calice, il Brunello Il Poggione offre un colore rosso rubino carico, leggermente tendente al granato sull’unghia. E’ pulito, fine e variegato all’olfatto con sentori di frutta matura come prugna, ribes e marasca, seguiti da una sottile nota ematica, cenni terrosi e un tocco di liquirizia che si esprime con una delicata balsamicità. Buone l’armonia e la definizione dei profumi. Il sorso, intenso nel gusto e ben calibrato nella struttura, è dotato di viva freschezza e di tannini fitti e vellutati di ottima qualità. Si percepisce appena il calore dell’alcol che però non dispiace affatto. Lungo e un po’ sapido il finale. E’ un Brunello che si distingue per la tessitura ordinata, mostrando interessanti capacità di evoluzione nel tempo. Può essere abbinato alle pietanze a base di carni rosse, comprese quelle dal sapore deciso, alla selvaggina e ai formaggi stagionati.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Il Poggione
Località Sant’Angelo in Colle – Montalcino (Si)
T. 0577 844029
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