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Vino della settimana

Barolo Docg del comune di Serralunga d’Alba Renaissance 2019 di Fontanafredda

11 Maggio 2024
L'etichetta del Renaissance 2019 L'etichetta del Renaissance 2019

Fontanafredda nasce da una storia d’amore nel 1858, anno in cui il Re Vittorio Emanuele II acquista la tenuta di Serralunga d’Alba per donarla a Rosa Vercellana, meglio nota come la Bela Rosin e divenuta da lì a poco contessa. Nel 1878 il conte Emanuele Alberto di Mirafiori, figlio di Vittorio Emanuele e Rosin, inizia la sua avventura nel mondo del vino. Conseguirà importanti successi che porteranno prestigio e notorietà al Barolo. Dopo un periodo di sviluppo che raggiunge l’apice nel 1918 con 200 dipendenti e 40 famiglie residenti all’interno della proprietà, alla fine degli anni ’20 si verifica una fase di declino che comporta la vendita della proprietà al Monte dei Paschi di Siena e del marchio alla famiglia Gancia nel 1931. Nel 2008 Fontanafredda viene acquistata da Oscar Farinetti e Luca Baffigo, tornando piemontese dopo 77 anni. Inizia così il rilancio dell’azienda che oggi è una realtà di primo livello, come riconosciuto nel 2017 dalla rivista statunitense Wine Enthusiast che la nomina “Cantina europea dell’anno”.

Nel 2020 ha inizio il Rinascimento Verde, un nuovo percorso che mette al centro la salvaguardia della natura e la sostenibilità ambientale in un’ottica di grande rispetto per il nostro pianeta. Oggi la superficie vitata si estende per 120 ettari, tutti coltivati in biologico (certificazione ottenuta nel 2018). Molto chiara la filosofia aziendale: produrre vini di elevata qualità nel rispetto dell’ambiente, delle tipicità territoriali e del consumatore. Si usano solo lieviti autoctoni selezionati nei propri vigneti, le maturazioni si svolgono in grandi botti di rovere e vengono impiegate basse quantità di solfiti (inferiori di almeno il 40 per cento rispetto ai limiti di legge). Oltre al settore vitivinicolo è stata curata e ampliata l’offerta di ospitalità turistica che oggi può contare su diverse strutture con una proposta molto varia: il rinomato ristorante Guido, la tradizionale osteria DisGuido, la Bottega del Vino, dove è possibile acquistare i vini e altri prodotti e tre confortevoli e accoglienti strutture ricettive, l’Hotel & Spa Cascina Galarej, l’Hotel Case dei Conti di Mirafiore e il boutique hotel Foresteria delle Vigne.

Sono sette milioni le bottiglie prodotte annualmente. Ampia e articolata l’offerta con al vertice diverse referenze di Barolo, poi Barbaresco, Barbera, Dolcetto e Nebbiolo, alcuni bianchi e gli spumanti, l’Asti, ottenuto con metodo Martinotti e gli Alta Langa Metodo Classico. Il Barolo Docg del Comune di Serralunga d’Alba Renaissance 2019 è un’etichetta il cui significato va oltre la menzione comunale poiché a partire dalla vendemmia 2018 questo vino rappresenta uno strumento che ha l’obiettivo di promuovere una nuova rinascita, il “Rinascimento Verde”, attraverso dieci parole che non sono altro che dieci importanti valori e sentimenti, uno per ogni anno, che nel corso della storia sono stati i motori delle rinascite del genere umano. “Renaissance” – dieci parole illustri per una nuova umanità – è un progetto che mira a raccontare il Barolo del Comune di Serralunga d’Alba attraverso tre diverse forme d’arte, quella di fare il vino, quella di scrivere e quella delle arti figurative. Per ogni edizione c’è la collaborazione di uno scrittore contemporaneo e di un illustratore che interpretano l’annata del vino secondo la parola associata. Nel caso del 2019 il termine scelto è stato “Fiducia”, elemento da sempre fondamentale per il progresso delle civiltà.

Le uve Nebbiolo della varietà Lampia provengono da vigneti a guyot con densità di 4 mila ceppi per ettaro situati nel territorio di Serralunga d’Alba. Ci troviamo ad altitudini comprese tra 300 e 400 metri sul livello del mare con esposizioni sud e sud ovest, su suoli caratterizzati dalla presenza di calcare e marne grigie alternate a sabbie. La vendemmia viene effettuata durante le prime due decadi di ottobre. La vinificazione prevede circa 15 giorni di fermentazione alla temperatura controllata di 27-28 gradi centigradi in tini di acciaio inox a cappello galleggiante con frequenti rimontaggi. Il vino ottenuto matura 30 mesi in botti di rovere, poi trascorre altri 6 mesi in cemento e infine viene imbottigliato. Nel calice il Barolo Renaissance 2019 si presenta di colore rosso granato leggermente scarico, ma molto vivo. L’esame olfattivo rivela un profilo fine e intenso che si distingue per profumi di fiori appassiti, affiancati da piccoli frutti, sentori di sottobosco, radici e un tocco di spezie dolci. E’ un interessante gioco di note rosse e scure in cui non mancano eleganza e nitidezza. Al palato sono evidenti un’ottima acidità, equilibrio, avvolgenza, tannini fitti e ben estratti, una progressione ordinata e una chiusura lunga e sapida. Si tratta di un rosso giovane, ma già bevibile grazie alla sua “sobria incisività”, che sarà in grado di andare avanti nel tempo per diversi anni, crescendo in complessità e acquistando una morbidezza maggiore. Bevetelo con le tagliatelle al tartufo bianco di Alba, i secondi di carne dal gusto deciso, la selvaggina e i formaggi stagionati.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Fontanafredda
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