Fondata nel 1907, oggi San Michele Appiano è una cantina cooperativa con 330 soci che gestiscono 385 ettari di vigneti. Il 75 per cento delle uve coltivate è rappresentato da varietà a bacca bianca come Gewurztraminer, Pinot Bianco e Sauvignon che sono i vitigni di punta, affiancati da Chardonnay, Pinot Grigio, Riesling, Müller Thurgau e Moscato giallo. L’altro 25 per cento è costituito da uve rosse con il Pinot Nero che svolge il ruolo di protagonista. La superficie vitata è divisa in tantissime parcelle situate ad altitudini comprese tra 400 e 900 metri sul livello del mare, sui pendii soleggiati di diverse aree vocate, da Appiano Monte al Lago di Monticolo, alla conca di Bolzano e ad alcune zone storiche dell’Oltradige.
La Cantina San Michele Appiano ha dato un contributo determinante per la rivoluzione qualitativa dei vini altoatesini. Una visione nuova, basata su una sapiente combinazione di tecnologie moderne con metodi tradizionali e, soprattutto, su una concezione differente di vino, ha permesso la realizzazione di etichette in grado di collocarsi a livelli una volta impensabili. Il principale artefice di questi successi è senza dubbio Hans Terzer, da più di 30 anni winemaker di San Michele Appiano. Sin dall’inizio della sua carriera ha compiuto scelte precise, orientate verso l’alta qualità, anticipando i tempi. Passione, dedizione, esperienza, rigore e una particolare sensibilità sono le caratteristiche che animano il lavoro di Terzer, unanimemente considerato uno dei personaggi più importanti nel mondo del vino italiano. Ogni anno vengono prodotte circa 2 milioni e mezzo di bottiglie. Ampia la gamma dei vini tra i quali spiccano quelli della linea Sanct Valentin, che comprende anche una selezione speciale di annate storiche, le etichette top denominate The Wine Collection, veri e propri riferimenti per la regione e l’Appius, un bianco unico, ogni anno diverso, che viene fuori dal talento creativo di Hans Terzer. Ci sono poi la linea Fallwind e la Classic.
Abbiamo degustato l’Alto Adige Doc Pinot Noir Riserva Fallwind 2020, un rosso che, come gli altri vini della stessa linea, nasce con l’obiettivo di mettere in risalto i tratti distintivi del terroir. Le uve provengono da vigneti selezionati che si trovano in Oltradige ad altitudini comprese tra 350 e 600 metri sul livello del mare con esposizioni sud est e sud ovest. Le viti di 10-25 anni di età sono allevate a guyot su suoli costituiti da depositi morenici e terreni ghiaiosi contenenti calcare. La vendemmia viene effettuata manualmente con selezione delle uve a metà settembre. La vinificazione prevede fermentazione alcolica in serbatoi di acciaio inox e succesiva malolattica in barrique e tonneau, dove il vino resta a maturare per 12 mesi. Dopo l’assemblaggio delle masse è previsto un periodo di affinamento in vasche di cemento.
Nel calice il Pinot Nero Riserva Fallwind 2020 si presenta di colore rosso rubino leggermente scarico. E’ elegante e variegato all’olfatto con profumi di piccoli frutti rossi tra cui spicca la fragola di bosco, poi note che ricordano il mirtillo e il ribes nero e infine una sottile speziatura. Il profilo vira piacevolmente sui toni dolci, sia per quanto riguarda il frutto che la spezia. Il sorso, fresco e di medio corpo, presenta una tessitura fine che trova intensità nel gusto e volume in un tannino compatto e levigato. Lungo il finale nel quale tornano i frutti rossi, affiancati da un tocco fumè. Un Pinot Noir completo che sarà in grado di evolvere per alcuni anni. Vi consigliamo di abbinarlo a pietanze a base di carne, sia bianca che rossa, a primi piatti dal gusto deciso della cucina di terra e a formaggi semi-stagionati.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Cantina San Michele Appiano
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