di Federica Raccuglia
Quanto è importante il marchio Doc e come comportarsi davanti a Doc non rivendicate?
A queste domande ha risposto Riccardo Ricci Curbastro, agronomo ed enologo, nonché presidente della FederDoc, associazione che riunisce le denominazioni di origine del vino. Ospite di Taormina Gourmet 2019, ha condotto insieme a Enrico Donati, docente Wset, la masterclass “Ricci Curbastro: l'eleganza del tempo” dedicata al Franciacorta Extra Brut e al Satèn Brut, dal 2009 al 2015. Prima di entrare in aula, una riflessione sulla manifestazione e sull’attuale situazione del comparto vitivinicolo.
“Taormina Gourmet rappresenta al meglio non solo la Sicilia, ma anche l’attrazione che ha per ognuno di noi. Sono qui non solo come presidente di Federdoc ma anche come produttore, proprio perché negli anni quest’isola ha saputo intrecciare rapporti con un mercato sempre più internazionale”. Poi ha aggiunto: “Se il marchio Doc è importante? Sì, ma ad una semplice condizione: i produttori di vini devono capire che la Doc ha una reale possibilità di incidere se non si lavora in squadra. Una Doc senza un Consorzio non è un Doc ma un pezzo di carta che non dà frutti”.