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I carciofi, gli asparagi, i cavoli: è tutto bio. Bosco Ficuzza potenzia il servizio a casa

14 Marzo 2020

Cerda paese dei carciofi, dell’asparago, dell’ulivo, della biodiversità. Qui a un’altitudine di 200 metri sul livello del mare, tra le colline Pero e Cannatino, alle pendici delle Madonie, si trovano i terreni dell’aziende bio Bosco Ficuzza.

Altitudine e vicinanza al fiume Imera, che suddivide perfettamente i terreni dell’azienda di Vito Badaglialacqua, rendono ottimali le condizioni per la coltivazione dell’olivo. Olivi impiantati in questi territori dai greci già 2.500 anni fa come testimoniano il sito archeologico dell’antica città di Himera e il vicino museo. L’azienda agricola biologica Bosco Ficuzza si estende per circa 100 ettari di cui: 72 coltivati ad oliveto, 8 ad ortaggi e 20 destinati alla biodiversità e alla macchia mediterranea. Diverse le varietà coltivate di olivi: Biancolilla, Cerasuola, Giaraffa, Nocellara, Passulunara per un totale di 1.400 piante.

Un’altra delle specialità dell’azienda è la coltivazione dell’asparago che, insieme al carciofo e ad altre piante profumate – come rosmarino, alloro e rovella – conferisce all’olio extravergine prodotto caratteristiche uniche. Lungo la vallata dell’Imera troviamo anche un appezzamento coltivato a carciofi: “Coltiviamo 4 varietà di carciofi, il romanesco, lo spinoso di Palermo, il violetto di Provenza, il biancone di Castelvetrano e il terom, quest’ultimo in quantità minori – spiega Vito Badaglialacqua – La coltivazione del carciofo inizia nel mese di giugno e agosto. Per evitare che la pianta non venga attaccata da parassiti e funghi, ci difendiamo con prodotti consentiti. Lungo i filari infatti cresce anche dell’aglio, capace di esalare dei profumi che non sono ben graditi dagli insetti. Intervalliamo i filari di carciofi con filari di aglio per consentirne la difesa naturale della pianta di carciofo. Il carciofo inoltre teme la peronospora e lo oidio, che riusciamo a controllare benissimo utilizzando lo zolfo o lo stesso bicarbonato di sodio, sostanze consentite in biologico”.

La produzione dell’azienda segue il ciclo delle stagioni: “In questo periodo siamo a conclusione delle coltivazioni invernali, tra cui broccoletti, cavolfiori, le cime di rapa, il cavolo nero, la zucca. Ci stiamo preparando per le produzioni primavera, fra poco infatti semineremo i fagioli, dal borlotto alla taccola, e cominceremo con il trapianto del pomodoro, del peperone e della melanzana”. All’interno del laboratorio dell’azienda, le verdure vengono lavorate, lavate tagliate e confezionate. Tutti i prodotti, freschi e confezionati, vengono venduti sia nei mercatini biologici che nei supermercati, oltre al domicilio non solo dei prodotti freschi ma anche delle conserve. Tra i prodotti più gettonati, il minestrone, il pomodorino secco bio, il patè di asparago verde o di finocchietto bio, i carciofini sott’olio e la caponata di melanzane.

Per facilitare il consumatore inoltre, l’azienda ha creato uno store online dove è possibile ordinare i prodotti e riceverli a casa. Un modo molto comodo e sicuro per rimanere a contatto con cliente, anche in un momento difficile come questo.

Federica Raccuglia