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Turismo e dintorni

Il San Domenico Palace brilla grazie al fenomeno ‘The White Lotus’: “Ottima stagione, ma Taormina è ancora al 60% delle sue potenzialità”

14 Agosto 2024
Lorenzo Maraviglia, General Manager San Domenico Palace di Taormina Lorenzo Maraviglia, General Manager San Domenico Palace di Taormina

Gli appassionati della seguitissima serie tv The White Lotus, di Mike White prodotta da Hbo e in onda in Italia su Sky Atlantic, non avranno dubbi a riconoscere il panorama e l’ambientazione. Ma anche chi non ha guardato la serie riconosce la storia e la potenza di questo luogo: il San Domenico Palace di Taormina. Parte del gruppo Four Seasons Hotels & Resorts (ormai da tre stagioni), si compone di 111 camere di cui 43 suites.

Taormina, paragonata ai competitors italiani come Amalfi, Positano o Capri, sembra al momento non avere rivali: “Stiamo crescendo notevolmente – ci racconta Lorenzo Maraviglia, General manager dell’hotel – e la Sicilia accelera questo percorso. Qui si sta vivendo una sorta di rinascimento turistico, partito certamente con il fenomeno The White Lotus ma che pian piano arriva a splendere di luce propria tenendo alta la domanda”. 

I dati lo mostrano chiaramente: secondo il rapporto di Srm Intesa Sanpaolo nel 2024 si prevede nel Mezzogiorno un’ulteriore fase di pieno recupero delle presenze turistiche. Rispetto al 2019 il dato è stimato in crescita del 2,8% per un totale di quasi 89 milioni di notti trascorse. Proseguirà, con forte intensità, la ripresa della domanda internazionale che si stima in crescita del 4,5% rispetto al 2023 superando pienamente il periodo pre-covid (105,4% rispetto al valore 2019). E Taormina spicca in questo panorama: dopo aver chiuso il 2023 con il suo record storico di presenze, 1 milione 350mila presenze, punta adesso a consolidare la sua posizione.

“Credo che la forza di questo luogo – dice ancora Maraviglia – sia l’autenticità e la popolarità rispetto alle altre destinazioni, anche guardando all’estensione del territorio. A noi Taormina sembra un piccolo borgo, in realtà è molto grande”. 

Per questa ragione un ticket di ingresso, in questo momento storico, non è secondo il general manager una soluzione: “Io credo che la destinazione non debba chiudersi ma aprirsi, ma c’è ancora tanto da migliorare. Il dna dei siciliani è l’accoglienza e la disponibilità ma si soffre troppo spesso di provincialismo genuino che blocca la crescita del luogo”. 

Al momento, a Taormina, gli hotel chiudono per la stagione invernale. Il San Domenico Palace, per esempio, sta fermo da metà novembre e metà marzo, con un paese che oggi non riesce a coprire come destinazione 12 mesi l’anno: “Bisognerebbe certamente partire dall’offerta di ristorazione e aumentare la ricettività durante la stagione per sfruttarla al 100% per tutto l’anno. È impensabile vedere ristoranti che nei mesi estivi effettuano ancora i giorni di chiusura settimanale. Oggi ogni locale dovrebbe poter avere un team che ruota e che dà la propria disponibilità, così come i negozi che non dovrebbero chiudere nelle ore pomeridiane. Bisogna necessariamente trovare la ricetta giusta. C’è ancora troppo da fare e oggi Taormina è al 60% delle sue potenzialità”. 

Intanto al San Domenico Palace la stagione è completamente avviata con il mercato anglosassone che fa da padrone così come quello australiano. Ma nel 2024 c’è stato un incremento di clientela proveniente da mercati come Asia e Medio Oriente. “Un cliente del San Domenico cerca esclusività all’interno del resort e autenticità fuori dalla struttura e in questo Taormina è la meta perfetta perché la genuinità è preponderante rispetto alle altre località marittime come Capri o Portofino che hanno pian piano perso la propria identità. Qui si mangia in luoghi tradizionali, c’è chi fa le ceramiche, ricami a mano. Il nostro cliente vuole immergersi nella popolarità della destinazione ma trovare un ambiente esclusivo e riservato. E in questo la nostra struttura è ideale perché siamo attaccati a un corso pieno di energia ma nell’ex monastero si respira pace e benessere”. 

Chi soggiorna al Four Seasons di Taormina ha un’aspettativa molto alta. E per questo motivo la struttura crea partnership, ospita eventi hollywoodiani e crea senso di appartenenza, quello che giustifica l’alto prezzo delle camere. La stagione 2024 si è aperta all’insegna di un invito a scoprire il territorio – volando con l’Esperienza in Elicottero: partendo da Taormina gli ospiti possono abbracciarne tutta la bellezza e raggiungere l’Etna, atterrando in una cantina vinicola locale, per un aperitivo tra le vigne e una cena in Cantina. Viene poi proposta l’esperienza gastronomica nel ristorante Principe Cerami, 1 Stella Michelin, dove lo Chef Massimo Mantarro porta nel cuore e in tavola la cultura siciliana. E ancora l’anima della Sicilia vive anche nell’offerta Mixology del Bar & Chiostro dove il Bar Manager Juri Romano “estrae” i sapori dell’isola e inebria gli ospiti con i suoi Cocktail. Qui l’aperitivo al tramonto è uno dei momenti più attesi della giornata.

La piscina dell’hotel e il suo Pool Bar Anciovi inaugurano il 2024 sull’onda di un lifestyle sempre più glamour per vivere le giornate sotto il sole della Sicilia – tra cocktail, piatti di pesce fresco, serviti ad ogni ora, fino al tramonto. 

“Qui – dice ancora Maraviglia – non vendiamo stanze o metri quadri, noi vendiamo esperienza. Siamo La Mecca per chi cerca questo. Ma è importante per noi creare appartenenza legata al fashion, al foob&beverage ma anche agli eventi e alle celebrazione di momenti importanti. Cerchiamo sempre più di tenere il nostro livello puntando alla perfezione”.