Gli appassionati della seguitissima serie tv The White Lotus, di Mike White prodotta da Hbo e in onda in Italia su Sky Atlantic, non avranno dubbi a riconoscere il panorama e l’ambientazione. Ma anche chi non ha guardato la serie riconosce la storia e la potenza di questo luogo: il San Domenico Palace di Taormina. Parte del gruppo Four Seasons Hotels & Resorts (ormai da tre stagioni), si compone di 111 camere di cui 43 suites.
Taormina, paragonata ai competitors italiani come Amalfi, Positano o Capri, sembra al momento non avere rivali: “Stiamo crescendo notevolmente – ci racconta Lorenzo Maraviglia, General manager dell’hotel – e la Sicilia accelera questo percorso. Qui si sta vivendo una sorta di rinascimento turistico, partito certamente con il fenomeno The White Lotus ma che pian piano arriva a splendere di luce propria tenendo alta la domanda”.
I dati lo mostrano chiaramente: secondo il rapporto di Srm Intesa Sanpaolo nel 2024 si prevede nel Mezzogiorno un’ulteriore fase di pieno recupero delle presenze turistiche. Rispetto al 2019 il dato è stimato in crescita del 2,8% per un totale di quasi 89 milioni di notti trascorse. Proseguirà, con forte intensità, la ripresa della domanda internazionale che si stima in crescita del 4,5% rispetto al 2023 superando pienamente il periodo pre-covid (105,4% rispetto al valore 2019). E Taormina spicca in questo panorama: dopo aver chiuso il 2023 con il suo record storico di presenze, 1 milione 350mila presenze, punta adesso a consolidare la sua posizione.
“Credo che la forza di questo luogo – dice ancora Maraviglia – sia l’autenticità e la popolarità rispetto alle altre destinazioni, anche guardando all’estensione del territorio. A noi Taormina sembra un piccolo borgo, in realtà è molto grande”.
Per questa ragione un ticket di ingresso, in questo momento storico, non è secondo il general manager una soluzione: “Io credo che la destinazione non debba chiudersi ma aprirsi, ma c’è ancora tanto da migliorare. Il dna dei siciliani è l’accoglienza e la disponibilità ma si soffre troppo spesso di provincialismo genuino che blocca la crescita del luogo”.
Al momento, a Taormina, gli hotel chiudono per la stagione invernale. Il San Domenico Palace, per esempio, sta fermo da metà novembre e metà marzo, con un paese che oggi non riesce a coprire come destinazione 12 mesi l’anno: “Bisognerebbe certamente partire dall’offerta di ristorazione e aumentare la ricettività durante la stagione per sfruttarla al 100% per tutto l’anno. È impensabile vedere ristoranti che nei mesi estivi effettuano ancora i giorni di chiusura settimanale. Oggi ogni locale dovrebbe poter avere un team che ruota e che dà la propria disponibilità, così come i negozi che non dovrebbero chiudere nelle ore pomeridiane. Bisogna necessariamente trovare la ricetta giusta. C’è ancora troppo da fare e oggi Taormina è al 60% delle sue potenzialità”.
Intanto al San Domenico Palace la stagione è completamente avviata con il mercato anglosassone che fa da padrone così come quello australiano. Ma nel 2024 c’è stato un incremento di clientela proveniente da mercati come Asia e Medio Oriente. “Un cliente del San Domenico cerca esclusività all’interno del resort e autenticità fuori dalla struttura e in questo Taormina è la meta perfetta perché la genuinità è preponderante rispetto alle altre località marittime come Capri o Portofino che hanno pian piano perso la propria identità. Qui si mangia in luoghi tradizionali, c’è chi fa le ceramiche, ricami a mano. Il nostro cliente vuole immergersi nella popolarità della destinazione ma trovare un ambiente esclusivo e riservato. E in questo la nostra struttura è ideale perché siamo attaccati a un corso pieno di energia ma nell’ex monastero si respira pace e benessere”.
Chi soggiorna al Four Seasons di Taormina ha un’aspettativa molto alta. E per questo motivo la struttura crea partnership, ospita eventi hollywoodiani e crea senso di appartenenza, quello che giustifica l’alto prezzo delle camere. La stagione 2024 si è aperta all’insegna di un invito a scoprire il territorio – volando con l’Esperienza in Elicottero: partendo da Taormina gli ospiti possono abbracciarne tutta la bellezza e raggiungere l’Etna, atterrando in una cantina vinicola locale, per un aperitivo tra le vigne e una cena in Cantina. Viene poi proposta l’esperienza gastronomica nel ristorante Principe Cerami, 1 Stella Michelin, dove lo Chef Massimo Mantarro porta nel cuore e in tavola la cultura siciliana. E ancora l’anima della Sicilia vive anche nell’offerta Mixology del Bar & Chiostro dove il Bar Manager Juri Romano “estrae” i sapori dell’isola e inebria gli ospiti con i suoi Cocktail. Qui l’aperitivo al tramonto è uno dei momenti più attesi della giornata.
La piscina dell’hotel e il suo Pool Bar Anciovi inaugurano il 2024 sull’onda di un lifestyle sempre più glamour per vivere le giornate sotto il sole della Sicilia – tra cocktail, piatti di pesce fresco, serviti ad ogni ora, fino al tramonto.
“Qui – dice ancora Maraviglia – non vendiamo stanze o metri quadri, noi vendiamo esperienza. Siamo La Mecca per chi cerca questo. Ma è importante per noi creare appartenenza legata al fashion, al foob&beverage ma anche agli eventi e alle celebrazione di momenti importanti. Cerchiamo sempre più di tenere il nostro livello puntando alla perfezione”.