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Turismo e dintorni

Pantelleria celebra i dieci anni del riconoscimento Unesco: “La nostra viticoltura eroica”

24 Giugno 2024
Sonia Anelli, Italo Cucci, Adele Pineda, Benedetto Renda Sonia Anelli, Italo Cucci, Adele Pineda, Benedetto Renda

Questa di Milano potremmo considerarla come una sosta intermedia del programma predisposto dall’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria per celebrare il decimo anniversario del riconoscimento di Patrimonio Immateriale Unesco de “La pratica agricola tradizionale della coltivazione della vite ad alberello della comunità di Pantelleria”. Infatti, il primo appuntamento, si svolto nella sede Unesco, a Parigi, città dove il 26 novembre 2014 fu deciso il riconoscimento che ha segnato un momento importante per l’isola, consacrando la pratica quale tradizione agricola distintiva del luogo, da salvaguardare e tramandare la tecnica simbolo di una comunità che è riuscita a sopravvivere in una terra impervia, caratterizzata da vento, sole e scarsità d’acqua. Che sono le considerazioni evidenziati durante l’incontro milanese – svoltosi nel Centro Internazionale Brera, ricavato nella Chiesa di San Carpoforo e che ospita la biblioteca storica del socialismo, nel quartiere che appena citato porta subito la mente alla Milano dell’arte. E, quindi, la location giusta per presentare la monografia “Racconti di Vite”, pubblicazione voluta dal Parco per ricordare il decennale del riconoscimento Unesco. Pubblicazione presentata coralmente dal Commissario straordinario e dalla Direttrice del Parco Nazionale Isola di Pantelleria Italo Cucci e Sonia Anelli, dalla vice sindaco di Pantelleria Adele Pineda e del Presidente consorzio tutela e valorizzazione dei vini a doc di Pantelleria Benedetto Renda. In questa occasione è stata presentata anche la settimana di festeggiamenti che si svolgeranno a Pantelleria dal 13 al 19 settembre. L’apertura della manifestazione è programmata per le ore 18.30 di venerdì 13 per proseguire sabato 14, alle ore 18, con il convegno istituzionale con i Patrimoni Immateriali Unesco italiani. E, sempre sabato e fino a mercoledì 19 settembre sono programmate visite alle cantine, percorsi nei vigneti, incontri con gli agricoltori, presentazioni di libri, concerti, trekking, degustazione e la sera intrattenimento con musica e poesia nonché eventi e cene a tema. Nella mattinata è previsto l’evento di chiusura.

Da sottolineare che le iniziative della settimana pantesca prevedono il coinvolgimento di tutta la comunità locale: i ristoratori proporranno menù a tema con piatti della tradizione, ogni iniziativa sarà accompagnata da attività culturali come musica, poesie e talk show. Nell’incontro di Milano è stato evidenziato che uno degli effetti più importanti del riconoscimento Unesco è stata la nascita del Parco Nazionale Isola di Pantelleria, che coinvolge l’80% della superficie dell’isola, e che svolge un ruolo cruciale nella tutela e promozione del patrimonio naturale e culturale di Pantelleria, proteggendo non solo la vite ad alberello, ma anche la ricca biodiversità dell’isola. D’altronde, si legge nel comunicato ufficiale della manifestazione, l’interazione armoniosa tra uomo e natura è alla base della mission dell’Ente Parco che in collaborazione con il Consorzio di Tutela Vini Doc Pantelleria e l’amministrazione comunale, garantisce le competenze amministrative, tecniche, scientifiche necessarie per mantenere in equilibrio il delicato ecosistema. Nonché il sostegno ad una coltura eroica perché la vite ad alberello è coltivata all’interno di buche circolari profonde 50-60 centimetri che proteggono le piante dal vento, creando un microclima umido, essenziale per sopperire alla mancanza d’acqua.

Una pratica straordinaria, risalente all’epoca fenicia, che ha permesso di preservare le piante di uva Zibibbo, un vitigno noto anche con il nome di Moscato d’Alessandria, dal quale si ottiene il rinomato Passito di Pantelleria. I viticoltori, infatti, piantano la vite in un sistema di terrazzamenti sostenuti da muretti a secco costruiti con pietre vulcaniche, un elemento distintivo del paesaggio agricolo dell’isola. Questi terrazzamenti permettono la coltivazione su pendii scoscesi preservando il terreno. Le piante, allevate basse, si sviluppano così con una forma ad ombrello che ottimizza la captazione della rugiada e protegge i grappoli dall’intensa irradiazione solare. Gli agricoltori dell’isola, custodi di questa tradizione millenaria, mantengono con devozione i terrazzamenti e le coltivazioni, scongiurando l’abbandono di un territorio ad alto rischio idrogeologico. La monografia “Pantelleria. Racconti di Vite” si configura come un’ampia prospettiva, che esamina la vite ad alberello e Pantelleria secondo punti di vista eterogenei: come quello di Andrea Biddittu, biologo del parco; Giorgia De Pasquale, architetto paesaggista; Paolo Fontana, entomologo. Un viaggio che attraversa passato, presente e futuro di un’Isola e dei suoi figli, e delle specie autoctone resilienti come i suoi abitanti. Anche il fotografo Giò Martorana, che nutre un legame affettivo con l’isola, condivide un suo scatto della vite ad alberello e un omaggio narrativo su Pantelleria, in un dialogo silenzioso e carico di mistero, che solo l’occhio di un fotografo può catturare.