di Annalucia Galeone
Torrevento è una storica azienda pugliese che ha sede nel cuore del parco nazionale dell’Alta Murgia.
L’avventura ha inizio nel 1913, quando Francesco Liantonio nonno dell’attuale patron partì per fare fortuna in America, ebbe successo e con i risparmi accantonati tornò nel paese natio e acquistò l’ex monastero in contrada Torre del vento adibito poi a cantina con i 57 ettari di vigneto. Oggi sono 500 i vigneti di proprietà, l’obiettivo è valorizzare i vitigni autoctoni con una filosofia centrata sulla sostenibilità, ricerca e qualità. “La nostra mission – ha affermato Alessandra Tedone responsabile marketing e comunicazione – è essere ambasciatori dei vini di Puglia nel mondo, in un connubio tra innovazione e tradizione. Produciamo vini rappresentativi delle aree di Castel del Monte, Salento e area del primitivo. Esportiamo l’80% della nostra produzione”. La masterclass è stata guidata in modo impeccabile da Daniele Cernilli, non a caso il titolo scelto è stato: “Torrevento e gli autoctoni di Puglia”. I nostri assaggi:
Pezzapiana Castel del Monte Doc Bianco 2021
Bombino bianco 85% pampanuto 15%. Al naso note di cedro, agrumi e mela verde. In bocca l’acidità è prorompente. Questa varietà è un’ottima base spumante, la lavorazione è in cantiere.
Veritas Bombino nero Castel del Monte Docg rosato 2021
Bombino nero 100%. Color corallo, è un rosato delizioso. Il bombino nero ben si presta per fare i vini rosati. È salino e induce la salivazione.
Torre del falco nero di Troia rosso 2020
Nero di Troia 100%. Evidenti le note di amarena. Al primo assaggio la salivazione è inibita, il tannino poi prende il sopravvento. È un vino onesto e immediato.
Bolonero Castel del Monte doc rosso 2019
Nero di Troia 80% aglianico 20%. Note di tamarindo e amarena. È un vino quotidiano con un grandissimo rapporto qualità/prezzo che non manca certo di personalità e carattere.
Sine nomine Salice salentino Doc riserva 2019
Negroamaro 90% malvasia nera 10%. Bouquet intenso e fragrante. È sapido ed equilibrato.
Since 1913 primitivo Puglia igt rosso 2019
Primitivo 100%. Il nome è legato al giugno 1913 quando il nonno dell’ attuale presidente si imbarcò alla volta dell’America ponendo le basi per il futuro dell’azienda. È un primitivo in purezza, ottenuto con le uve delle vigne provenienti da aree diverse: Manduria, Oria e Gioia del Colle.
Vigna Pedale Castel del Monte Docg riserva 2004
Affinamento in cemento, acciaio, per la prima volta in botte grande e a seguire in bottiglia. La prima annata risale al 1993. Colore granato, sentori di terra bagnata e china. Ha struttura, meno acidità e più tannino. Ha una lunga longevità.
Vigna Pedale Castel del Monte Docg riserva 2009
Affinamento in cemento, acciaio, botte grande e bottiglia. Annata più calda. Note di liquirizia e glutammato. È un vino pronto, non può evolvere ancora.
Vigna Pedale Castel del Monte Docg riserva 2012
È la prima annata prodotta con l’appellazione Docg. L’annata è stata equilibrata ed integra. Il rapporto qualità/prezzo è vantaggioso.
Vigna Pedale Castel del Monte Docg riserva 2016
Affinamento in cemento, acciaio, botte grande e attualmente in bottiglia. Si tratta di una grande annata, quella al momento in commercio. Evidente la nota tannica, è un vino longevo, giovane e performante.
ALCUNE FOTO (Vincenzo Ganci, Migi Press)