di Annalucia Galeone
“La meglio gioventù del vino” è il titolo del talk show lanciato nell’edizione 2022 di Taormina Gourmet e dedicato ai produttori under 30.
Il format è stato pensato e ideato dal direttore di Cronache di Gusto Fabrizio Carrera, insieme a Irene Marcianò e Walter Massa il “padre” del Timorasso. Si tratta di uno spazio dedicato alla nuova generazione di produttori figli d’arte e non: il futuro della viticultura è nelle loro mani. Quali sono i loro sogni, cosa pensano e come immaginano il loro futuro? Interessante l’iniziativa e il dibattito che ne è scaturito. Sono giovani che sanno quello che vogliono, colti, preparati e felici di non essere stati costretti a lasciare la terra natìa per trovare lavoro. Anzi sono partiti per tornare con un bagaglio di conoscenze ed esperienze maturate all’estero che stimolano la voglia di fare a casa propria. Perché abbandonare il gioco senza aver prima provato? Andrea Foti è il figlio del noto Salvo Foti, ha seguito le orme paterne, sia lui che il fratello Simone hanno studiato enologia e hanno scelto di fare il lavoro di papà. “Il vino è fatto dalle persone che lavorano in vigna e cantina – ha affermato Simone Foti – Mio padre ci lascia camminare con le nostre gambe, siamo liberi di sperimentare. La mia idea di vino la sto elaborando con l’esperienza, è un work in progress. Il vino è un’opportunità di lavoro, mi ha permesso di rimanere in Sicilia”.
Matteo Poggio dell’associazione “Giovani vignaioli dei Colli tortonesi” ha affermato: “La mia strada è tracciata, al momento lavoro in un’altra azienda per fare esperienza. Mio padre non mi lascia sbagliare. Un giovane vignaiolo beve più di un vignaiolo stagionato, impara dai predecessori”. Sonia Gambino è nata a Bronte in provincia di Catania, ma è cresciuta a Milano. Classe ’91, ha studiato all’università di scienze Gastronomiche di Pollenzo, dove si è sviluppata la passione per il vino e si è trasferita in Nuova Zelanda, in Cile e in Francia laureandosi all’Università di Viticoltura di Montpellier. “Non ho nessuno con cui confrontarmi – ha affermato Sonia – ho carta bianca. Da Milano a Maletto il passo non è stato breve, sono tornata nel paese di origine dei miei genitori, nella casa dei nonni e ho ripreso a coltivare la terra. La mia è una forma di immigrazione al contrario. Sono luoghi da scoprire, studio e sperimento per conoscere tutte le caratteristiche”. Nel corso del dibattito gli interventi sono stati tanti, tutti i ragazzi e le ragazze hanno mostrato un forte senso di appartenenza e legame con le proprie radici, hanno voglia di valorizzarle. Desiderano confrontarsi, fare rete e squadra. Forse hanno scoperto la vera strada per il successo.
ALCUNE FOTO (Vincenzo Ganci, Migi Press)