di Francesca Landolina
La piccola e intrigante Doc Buttafuoco è protagonista a Taormina Gourmet nel contesto di una masterclass condotta dal giornalista Aldo Fiordelli.
Presenti anche alcuni produttori per raccontare le peculiarità del vino storico. Parliamo dalla zona storica del Buttafuoco, in Oltrepò Pavese nella provincia di Pavia, in quel territorio chiamato “lo Sperone di Stradella”, racconta il produttore Giulio Fiamberti. Un territorio delimitato a Ovest dal torrente Scuropasso, a Est dal torrente Versa, a Nord dalla Pianura Padana, a Sud dai confini comunali di Castana e di Pietra de Giorgi. Oggi conta circa cinquanta produttori, forse meno, impegnati nella sua valorizzazione per una produzione di circa quattrocentomila bottiglie. Immaginate cosa possa essere il Buttafuoco? Una nicchia nel panorama enologico italiano. Ma si tratta di un vino che presenta caratteristiche tali da renderlo un vino nobile, di grande personalità e da lunghissimo invecchiamento. Come da disciplinare la Doc ricade nei Comuni: Broni, Canneto Pavese, Castana, Cigognola, Montescano, Stradella e Pietra de’ Giorgi. Nel 2013 i Soci del Consorzio hanno anche dato inizio allo studio di un nuovo progetto consortile denominato: “I Vignaioli del Buttafuoco Storico”. L’associazione è composta da circa dieci produttori circa ed è nata con lo scopo di darsi delle regole per un obiettivo comune, valorizzare il Buttafuoco nella sua versione più autentica e storica. Nelle bottiglie dei soci si trova il simbolo di un veliero che ripercorre la storia delle origini del nome. L’uvaggio del rosso storico è composto da uve 50 % Croatina che apporta la struttura polifenolica, il colore e i sentori di frutta rossa; 25% Barbera che dona acidità; infine, Ughetta di Canneto e Uva Rara che arricchiscono questo vino di note di eleganza e di piacevole austerità. Alla svinatura il Buttafuoco Storico passa in botti di legno per un affinamento minimo di dodici mesi e quindi in bottiglia per almeno altri sei mesi. Il prodotto così ottenuto non può essere messo in commercio prima di trentasei mesi dalla vendemmia.
Degustiamo sei Cru su sette vini, che evidenziano differenze significative tra le vigne, non troppo distanti, ma diverse per composizioni e tipologie di terre, tra ghiaie, arenarie e argille. Tutti mostrano le caratteristiche organolettiche della vigna e quindi della zona di provenienza.
Ca’ del Gè – Fajro 2019
Cru che nasce nel comune di Cigognola. Al naso profumo intenso con note speziate e sentori di confettura e frutti di bosco. Si sente l’influenza di arenaria e di argilla. In bocca corposo con tannini setosi.
Picchioni Andrea – Bricco Riva Bianca 2019
Zona collinare e ghiaiosa, in un vigneto sulle colline della valle Solinga a Canneto Pavese. Il vino uscirà tra sei mesi e non è ancora in commercio. Vinificato in legno, non vede acciaio né cemento. Naso intenso, speziato con evidenti cenni balsamici, in bocca carnoso, grande corpo. Tannini ancora robusti.
Club del Buttafuoco Storico – I vignaioli del Buttofuoco storico 2017
“I Vignaioli del Buttafuoco Storico” è il nuovo vino prodotto dal Consorzio nato dall’unione dei Buttafuoco ottenuti dalle vigne storiche. Naso intenso con frutti rossi, fragola, amarena, erbe aromatiche. Ottimo equilibrio in bocca.
Tenuta Conte Vistarino 2017
Al naso, note di ciliegia matura, liquirizia, equilibrio al palato, sapido. Buona acidità, freschezza, media lunghezza.
Cantina Scuropasso – Vigna Pianlong 2017
Da una vigna storica di Canneto, ottenuto in maggioranza da uva Croatina. Due anni in tonneau, non fa barrique. Un anno di affinamento in bottiglia. Naso intenso, pulito, suadente con profumi di frutta rossa matura e scura, note floreali, noce mascata e cannella, tannini ben integrati, rotondi, finale lungo e persistente. Un vino vibrante.
Fiamberti Glulio Vigna Solenga 2017
Cru Vigna Solenga in Valle Solinga a Canneto Pavese. Buttafuoco di grande impatto olfattivo e gustativo, dai sentori speziati e balsamici, di grande struttura ed energia. 60 per cento di Croatina in questo vino, dal naso complesso ed elegante con note di frutti rossi, ciliegie, spezie, pepe, chiodo di garofano, caffè. Al palato tannini ben integrati, ottima struttura ed equilibrio, al retronaso torna la speziatura. Finale lungo e persistente.
Maggi Francesco -Vigna Costera 2017
Nasce nel comune di Montescano. Fermentazione in acciaio e passaggio in legno per un tempo che va dai 15 ai 20 mesi. Naso intenso e aggraziato, con note floreali e balsamiche, pepe e spezie dolci, tannini levigati. Sorso fresco, teso, di buon corpo e lunghezza.
Quaquarini Francesco – Pregana 2016
Naso intenso e complesso, note di frutta rossa matura, ciliegia sottospirito, spezie, fiori appassiti, caffè, cioccolato. Sorso pieno, torna la sensazione di pepe al retronaso. Tannini integrati e ottima persistenza.
Calvi – Vigna Montarzolo 2016
Naso complesso, austero, con note di spezie, balsamiche, terrose, sottobosco. Sorso pieno, tannini morbidi. Lungo, buona acidità e persistenza.
ALCUNE FOTO (Vincenzo Ganci, Migi Press)