Da destra Dario Cartabellotta, Marino Breganze, Antonio Rallo,
Fabrizio Carrera, Giuseppe Castiglione, Mario Rossini
Antichi vini siciliani a Sicilia en Primeur. Nomi poco noti ma dai gusti che rapiscono e che ti fanno fare un viaggio a ritroso nel tempo.
Flaubert la chiamava sinestesia, ricordare attraverso i sensi, l’obiettivo della ricerca di Attilio Scienza è farlo con il gusto di antichi vini. Vitigni antichi che stanno “resuscitando” attraverso la memoria dei viticoltori più anziani, testimonianze e racconti che stanno portando alla luce un’infinità di varietà poco conosciute e spesso sconosciute alle generazioni più giovani.
Il professore Scienza, ha dato un accenno delle sue ricerche alla presentazione al Vinitaly della nona edizione di Sicilia en Primeur alla presenza del presidente dell’Associazione antonio Rallo, del presidente della Provincia di Catana Giuseppe Castiglione, di Marino Breganze presidente di Bancanuova e del vicedirettore generale dell’Ente Fiera di Verona Mario Rossini.
“Sono due le tematiche essenziali che potranno donare grandi prospettive alla Sicilia – spiega il professore – l’enorme ricchezza genetica che possiede e gli uomini del territorio”.
E che la Sicilia è la culla della storia non è una novità, e se proprio dobbiamo osare, non è neanche una novità dire che bisogna conoscere la storia per migliorare il presente. Ma in questo caso la storia si sposa con il vino e vitigni siciliani e diventa protagonista della manifestazione siciliana ma l’ambito antropologico spesso trascurato “Interessante è stato capire il rapporto genetico tra le varietà dei vitigni siciliani, ne abbiamo individuate 70, alcune attraverso i resti di alcuni vigneti, altre sono ancora vive solo nella memoria di alcuni viticoltori anziani che abbiamo ascoltato e intervistato”. Poi continua : “Siamo riusciti a ricostruire l’origine di queste varietà e in nessuna parte del mondo esistono queste tipologie. Abbiamo ricostruito e scoperto che alcuni vitigni hanno rapporti molto stretti con la Magna Grecia attraverso il percorso genetico di queste varietà, basti pensare al Sangiovese. Addirittura abbiamo identificato 10 tipologie di sangiovese”.
L’obiettivo della ricerca? “Raccontare e spiegare anche ai nuovi consumatori l’importanza del tempo e non solo dello spazio, con due fini, uno utile che è quello di vendere e quello dilettevole che è capire il processo del bere”.
E l’Etna, dove si svolgerà la nuova edizione di Sicilia en Primeur è uno dei territori più ricchi di vitigni antichi: “Secondo lo studio la Sicilia insieme alla Campani e alla Calabria costituivano il cosiddetto “triangolo di acclimatazione” dove i coloni greci portavano i loro vitigni, che attraverso altri incroci hanno dato vita a questi formidabili esemplari”. Dei nomi? “Sono tantissimi – dice Scienza – ne abbiamo individuato una decina eccezionali, tra cui Zucchero e Cannella, Rosineddu, Visperola e Minnella, dalla forma del acino”.
ph: Igor Petyx
Aurora Pullara