Elena Pantaleoni de La Stoppa a Taormina Gourmet: sei annate e quel 1986 sorprendente
di Francesca Ciancio
“Qui mi sento bene, come a casa”.
Il qui è la Sicilia, il Sud di Elena Pantaleoni, la produttrice di vino proprietaria de La Stoppa, azienda dei Colli Piacentini, che ha una casa a Sampieri, frazione di Scicli nel Ragusano e che in Sicilia ci viene appena può. Questa volta l'hanno seguita delle vecchie annate di Macchiona, il vino simbolo di La Stoppa, bevute in occasione di Taormina Gourmet.
Bionda, occhi chiari, esile ed atletica, Elena, ha il dono della pragmaticità del Nord: non si dilunga nel racconto delle sue fatiche, non le colora di poesia campestre. E' il suo lavoro. Le piace e cerca di farlo bene. Punto.
Non è stata manco una vocazione la sua. Diciottenne un po' ribelle, passa diversi anni all'estero, pensa al giornalismo, poi apre una libreria a Piacenza. Un po' di fiere in giro per aiutare la famiglia, ma con moderazione, l'idea di lavorare in casa non le è mai piaciuta. L'azienda diventerà sua alla morte del padre, che l'aveva acquistata nel 1973, ereditando quello che già si diceva dei vini de La Stoppa, che invecchiano bene. Perché in terra di vini frizzanti e di pronta beva, alla fine dell'800, fu questa la volontà del primo proprietario de La Stoppa: aspettare. Ed Elena ha continuato ad aspettare e con lei Giulio Armani, suo braccio destro, enologo e agronomo, in azienda dagli anni '80. Negli anni i vigneti sono stati razionalizzati, dando spazio agli autoctoni, bonarda, barbera e malvasia. E' arrivata la certificazione biologica sei anni fa e nel 2008 è stata abbandonata la Doc.
La Macchiona ha 40 anni, c'è da sempre. Uvaggio di Barbera e Bonarda, in botti grandi. l pre-Elena erano macerazioni più brevi e filtraggio. Con lei, le prime si sono allungate, il secondo è sparito.
La verticale
2007
Giovanissimo, ha bisogno di snellirsi, affinarsi, indubbiamente di aprirsi , con quel naso “nero” che ha, quasi di goudron. In bocca è pieno e denso con polpa di lampone ben marcata. L'acidità che c'è non gioca ancora la parte da protagonista.
2002
Un vino emblematico per la filosofia de La Stoppa. Esce infatti dopo 10 anni. Frutto di un'annata minore e piovosa, il 2002 è pronto adesso: tanto elegante e armonico ora, quanto chiuso e scontroso è stato negli anni dell'attesa. E' l'annata che Elena preferisci e non perché la migliore, ma perché frutto di un ragionamento: capire quando arriva il momento.
1997
Cupo e intenso, legno non ancora del tutto risolto, denso anche in bocca, con radici amaricanti sul finale che bloccano un po' la lunghezza del vino.
1995
Naso sanguigno con un bel fondo di frutta rossa; al secondo giro si apre ancora di più, liberando molti fiori. Un vino potente ma con garbo, che non stanca grazie a un'acidità equilibrata.
1987
Qui abbiamo i primi sentori di evoluzione e il naso si rivela un po' scarno. Sale in potenza in bocca con sentori anche di cioccolato. L'acidità si avverte bene, ma in generale manca una certa rotondità.
1986
Naso antico, di erbe secche e petali appassiti. Appena morbido ma non evoluto. La bocca è coerente con il naso, dalla bella beva elegante e armonica. Scommessa vinta dopo tanti anni per un blend di Bonarda e Barbera. Per non parlare dell’acidità: ancora tutta lì e scalpitante. Finale di cannella e chiodi di garofano.