di Massimiliano Montes
Walter Massa è noto come colui che ha riscoperto e condotto alla ribalta un vitigno a bacca bianca piemontese quasi dimenticato, il Timorasso. A pochi chilometri dal confine con la Lombardia c’è Tortona, un centro abitato in provincia di Alessandria al cui antico nome latino “Derthona” Walter ha dedicato le sue etichette.
L’azienda produce tre Timorasso: uno con la denominazione di contrada Derthona, gli altri due con le denominazioni dei vigneti di provenienza, il Costa del Vento e lo Sterpi.
Di fronte a Volpedo, paese reso noto da Giuseppe Pellizza che lo ha immortalato nel suo “Il Quarto Stato”, in posizione collinare tra i 200 ed i 300 metri, troviamo i 9 ettari di Timorasso della famiglia Massa in località Monleale, provincia di Alessandria, non molto lontano dal confine con la Liguria.
Confesso che la mia conoscenza di quest’autoctono era superficiale, e l’idea di una verticale di cinque annate di Timorasso di Walter Massa mi ha allettato non poco. Vitigno quasi dimenticato, conosciuto sin dal XII secolo col nome di Grignolato, era quasi estinto fino al 1987, anno in cui la testardaggine di Walter Massa lo ha risvegliato dal sopore e condotto nei filari dei primi vigneti di Costa del Vento.
Bianco dagli aromi intensi e speziati, è proprio del Costa del Vento una verticale di cinque annate: 2007, 2006, 2005, 2004 e 2001 presso l’enoteca Vinoveritas II di via Piemonte a Palermo assieme a Fabrizio Carrera, Giovanni Paternò, Francesco Pensovecchio, Maria Antonietta Pioppo con Dimitri Lisciandrello, a fare gli onori di casa.
Da sinistra Dimitri Lisciandrello, Fabrizio Carrera, Massimiliano Montes e Giovanni Paternò
L’apertura delle bottiglie ci ha immediatamente rivelato che purtroppo le due annate 2001 e 2004 non erano bevibili, la prima perché ossidata e la seconda per un evidente sentore di tappo. La verticale è quindi proceduta per le tre bottiglie più giovani.
Costa del Vento Derthona Timorasso 2007
Giallo paglierino intenso, accostato al naso sorprende per gli aromi di caramello e vaniglia. Subito pensi che è un vino affinato in acciaio, che non vede legno, ma l’impronta di apertura è quella. La roteazione del calice rivela sentori di nocciola, salvia, ginestra, pesca e sottili note balsamiche di eucalipto. Al palato ha una buona acidità, una mineralità evidente, e le note speziate prevalgono decisamente rispetto al primo impatto caramelloso. Buona la persistenza. È ancora giovane.
86/100
Costa del Vento Derthona Timorasso 2006
È il più equilibrato, maturo ed “intrigante”. I sentori di caramello e di nocciola sono meno evidenti a favore delle note speziate, la mineralità è composta ma profonda. L’acidità tende a sbiadire ma ancora sostiene con decisione il palato. Da bere subito.
87/100
Costa del Vento Derthona Timorasso 2005
Giallo paglierino più tenue dei precedenti, naso sottile, è sicuramente il più austero delle annate degustate. Quasi del tutto assenti i sentori di caramello e nocciola, ha un naso che ricorda prevalentemente salvia, ginestra e sottobosco. I sentori idrocarburici di una mineralità vera e matura sono qui più evidenti rispetto ai fratelli più giovani, in sottofondo compaiono tenui note ossidative.
83/100
Dalla prima vendemmia del 1992 il Costa del Vento ha avuto una naturale evoluzione, frutto della passione e delle sperimentazioni di Walter Massa. Le annate degustate si collocano sicuramente ai vertici della produzione vinicola di bianchi in tutto il territorio italiano, e con il loro profilo, che oscilla tra il suadente, lo speziato ed il minerale, sapranno sicuramente ammaliare un pubblico sia nazionale che straniero.
Vigneti Massa
piazza Capsoni 10,
15059 Monleale, Alessandria
telefono 0131 80302
vignetimassa@libero.it
Dimitri Lisciandrello
Francesco Pensovecchio
Giovanni Paternò
Maria Antonietta Pioppo