LE GRANDI VERTICALI
Degustate sette annate di questo vino in purezza prodotto dagli Alessandro di Camporeale, in provincia di Palermo. Il millesimo 2003 il più buono. Ma non trascurate il 2006, ancora in affinamento
Degustate sette annate di questo vino in purezza prodotto dagli Alessandro di Camporeale, in provincia di Palermo. Il millesimo 2003 il più buono. Ma non trascurate il 2006, ancora in affinamento
Un principe
del Syrah
chiamato Kaid
del Syrah
chiamato Kaid
Con questo articolo Cronache di gusto avvia una serie di degustazioni verticali per raccontare alcuni grandi vini siciliani. Prenderemo in esame le tante annate di un’etichetta. Un modo per dimostrare che alcuni vini prodotti nell’Isola sanno superare le sfide del tempo. Daremo così un’indicazione ai nostri lettori con le note di degustazione su ogni singola annata e il relativo punteggio in centesimi attraverso il quale indicare, secondo il nostro giudizio, l’annata migliore. Per ogni chiarimento, proposta o domanda scrivete pure a info@cronachedigusto.it>
di Fabrizio Carrera
e Gianni Giardina
L’azienda è nata con questo rosso, uno dei primi Syrah in purezza mai prodotti in Sicilia. Ed ancora oggi se dici Kaid, pensi alla piccola e grintosa cantina dei fratelli Alessandro di Camporeale. Oggi 125 mila bottiglie, quattro etichette in tutto (dove l’ultimo arrivato è il Syrah da vendemmia tardiva, unico nel suo genere), ma a dare lustro a tutto è soprattutto il Kaid diventato in poco tempo un vino-cult. La prima annata è quella del 2000 e ne vennero fuori appena 14 mila bottiglie, l’ultima, il 2006 è ancora in bottiglia e finirà sugli scaffali delle enoteche a partire dal prossimo autunno. Il prezzo di vendita è sui 14 euro. Il Kaid è ottenuto dalle uve di un vigneto impiantato nel 1989 nelle colline che guardano Camporeale, in provincia di Palermo, a circa 400 metri di altezza sul livello del mare. Il terreno è argilloso-calcareo. Il Kaid è un vino – come ricorda Anna Alessandro, titolare della cantina – che trascorre una decina di mesi in barrique. Ma l’uso di botti grandi negli ultimi anni ha un poco modificato l’impatto gustativo, ci tiene a sottolineare Vincenzo Bàmbina, enologo della cantina. L’andamento climatico in questi anni ha subito pochi sbalzi. Le temperature torride si sono registrate solo in un paio di occasioni, le escursioni termiche sono sempre significative. A degustazione completata l’annata 2003 è quella che ci ha convinti di più e pertanto è quella che ha ottenuto il punteggio più alto, 91/100. Il Kaid si conferma un vino molto mediterraneo, solare, che non tradisce, nonostante la versatilità, un certo legame col territorio, soprattutto longevo, in controtendenza rispetto a Syrah di altre zone.
Nell’articolo di seguito punteggi e commenti per ogni singola annata.
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