Specie originaria dell’Asia Minore, il melograno ha origini molto antiche, il suo ingresso in Europa avvenne con l’arrivo deiFenici, grazie alla loro rotte marittime.
Fin dall’antico Egitto, il succo di melagrana (il frutto) veniva aggiunto alla birra per trasformarla in una bevanda salvifica, mentre i greci ne identificavano il succo come il sangue di Dionisio e che in suo onore la dea dell’amore Afrodite decise di piantarlo sulla terra.
Anche ai giorni nostri rappresenta per molti popoli un frutto dai molti significati, in Cina ad esempio rappresenta l’organo sessuale femminile, richiamando la sfera erotica e la fecondità. Il frutto la melagrana, è un frutto poco zuccherino (solo il 13% di zuccheri), ricco in potassio, fosforo e vitamina C, un solo esemplare di circa 300g apporterebbe il fabbisogno giornaliero di questa vitamina. Ma ciò che interessa la ricerca scientifica sono le sostanze antiossidanti e i polifenoli contenuti come l’acido ellagico e la punicalagina, polifenoli dalle spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Malattie come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson, sono caratterizzate (descrivendolo in maniera molto semplicistica) da fenomeni infiammatori ormai diventati cronici a livello cerebrale. Questa condizione cronica porta alla perdita progressiva di cellule nervose, portando i soggetti affetti da queste patologie ad un peggioramento continuo. Ad oggi purtroppo non vi sono cure, ma solo indicazioni sulla prevenzione (così come descritto i diversi miei articoli precedenti), ma la punicalagina potrebbe essere utilizzata per la prevenzione e per il rallentamento della progressione di queste malattie.
I risultati ottenuti dalla collaborazione di 2 università, una inglese e una tedesca, su cellule celebrali di ratto ha dato molte speranze; l’estratto di melagrana è riuscito a inibire il fenomeno infiammatorio.
Naturalmente la strada della ricerca è ancora lunga, ma si sta pensando a nuove sostanze create a partire dalla punicalagina a scopi farmaceutici, ma nel frattempo per godere delle sue proprietà benefiche, basta assumerne circa un frutto al giorno, che contiene circa il 3,4% di punicalagina, oppure assumere del succo 100%.
In alternativa potrebbe essere altresì inserito in gustose ricette, come il risotto di porri e melagrana:
Ingredienti
· Riso 400 gr
· Porri 200 g
· Burro 70 g
· Olio extravergine di oliva 4 cucchiai
· Brodo vegetale q.b.
· Vino rosè 1 bicchiere
· Melagrana 2
Preparazione
Sgranare le melagrane e iniziare la preparazione del risotto. Affettare grossolanamente i porri e fare cuocere a fuoco non molto alto con 50 grammi di burro o olio di oliva; se dovessero asciugare troppo, aggiungere del brodo vegetale caldo. A termine cottura passare tutto al mixer per ottenere una crema uniforme. Nel frattempo fare tostare il riso nell’olio e poi sfumare con il vino rosè, quando il vino sarà evaporato, aggiungere la crema di porri, continuare la cottura e aggiungere, ogni qualvolta serva, un mestolino di brodo vegetale e mescolare di continuo. Passare i chicchi delle melagrana nel passaverdura a maglia fine, lasciare da parte 4 cucchiai interi per guarnire il risotto al termine della cottura; si ottiene un liquido rosato da aggiungere al riso a metà cottura. Quando il riso sarà cotto, aggiustare di sale, pepe e mantecare con il resto del burro o eventualmente con del parmigiano reggiano o grana padano, poi aggiungere nel riso metà dei chicchi tenuti da parte e amalgamare bene; usare l’altra metà per guarnire i piatti da portata.
Buon appetito!
Andrea Busalacchi
Esperto in nutrizione e integrazione nutrizionale
presso le Università Bicocca di Milano e UniCt di Catania
perunapelleperfetta@gmail.com
Fb: Andrea Busalacchi